Nel nuovo decreto Piano nazionale ripresa e resilienza, PNRR 2, è stata inserita la norma che estende l’obbligo di fatturazione elettronica anche ai contribuenti in regime forfettario nonchè agli altri soggetti che fino ad oggi ne erano esclusi.  Per tali soggetti, al pari degli altri che già sono sottoposti all’obbligo, la fatturazione elettronica potrebbe comportare il sostenimento di costi aggiuntivi rispetto a quelli di regola sostenuti per lo svolgimento della propria attività.

Tuttavia, c’è un modo per assolvere all’obbligo di fatturazione elettronica senza spendere un euro.

Ecco la possibile soluzione.

La fatturazione elettronica per i forfettari

La fattura elettronica può essere inviata tramite diversi canali ossia:

  • un servizio online presente nel portale “Fatture e Corrispettivi” che consente l’upload del file XML preventivamente predisposto e salvato sul proprio PC;
  • la procedura web ovvero l’App Fatturae messe a disposizione gratuitamente dall’Agenzia delle Entrate;
  • un canale telematico (FTP o Web Service) preventivamente attivato con il SdI.

Indicazioni operative presenti sul portale dell’Agenzia delle entrate.

Dunque, il contribuente può trasmettere direttamente la fattura elettronica oppure può anche avvalersi di un intermediario o ancora di specifici servizi di fatturazione elettronica offerti dai provider operativi in tal senso. Molte volte sono le stesse compagnie che offrono il servizio PEC a mettere a disposizione dei contribuenti appositi applicativi on line per la fatturazione elettronica.

Fattura elettronica senza spendere un euro

Oltre alle modalità sopra elencate, la fattura elettronica, può essere inviata anche tramite PEC.

In base alle indicazioni riportate nelle specifiche tecniche della fatturazione elettronica, il file della fattura è un allegato al messaggio di PEC.

Naturalmente, nel momento in cui inviamo una PEC abbiamo bisogno di un indirizzo PEC di destinazione.

Da qui, l’indirizzo PEC al quale inviare la fattura elettronica è “[email protected]”. Una volta ricevuta la PEC, l’Agenzia delle entrate comunicherà con apposito messaggio inviato allo stesso indirizzo PEC da cui ha ricevuta la email – un nuovo indirizzo PEC-SdI a cui inviare le successive PEC contenenti le altre fatture elettroniche.

Dunque i passaggi da seguire sono i seguenti: predisporre il messaggio di PEC; inserire il file XML della fattura elettronica come allegato del messaggio di PEC; inserire e inviare, la prima volta, il messaggio di PEC all’indirizzo [email protected].

La predisposizione della fattura può avvenire anche tramite un’App denominata “Fatturae”. Disponibile negli store IOS o Android; questa procedura consente anche di trasmettere le fatture elettroniche.

Utilizzando la PEC per inviare le fatture elettroniche,  il contribuente in regime forfettario può evitare di sostenere costi aggiuntivi.

C’è da dire però che la soluzione della PEC è indicata per le partite iva che emettono poche fatture giornaliere/mensili. Può essere il caso degli agenti di commercio; ad ogni modo, il canale prescelto per  la predisposizione e l’invio della fatturazione elettronica deve essere quello che si adatta maggiormente alla propria attività.

Naturalmente se si tratta di una partita iva che emette giornalmente diverse fatture, la PEC sembra la scelta meno consigliata.