Anche il familiare convivente con il proprietario di casa può sfruttare la detrazione per lavori di ristrutturazione. La stessa cosa vale per il familiare convivente di chi ad esempio ha l’immobile in affitto.

Gli adempimenti nonché la necessità di indicare la spesa in dichiarazione dei redditi seguono delle regole ben precise. Oltre a verificare di essere in possesso di tutta la documentazione prevista dalla legge, il contribuente o chi per lui dovrà compilare la dichiarazione dei redditi 730 o modello Redditi, evitando di commettere errori.

In considerazione di ciò,  nel quadro E del 730 o RP del modello Redditi è bene prestare attenzione alle informazioni dettagliate da indicare nel dichiarativo.

Ad esempio, sarà necessario riportare i dati catastali dell’immobile, avendo cura di rifarsi alle visure catastali aggiornate. Per evitare di riportare dati che non rispecchiano più la reale situazione dell’immobile. Magari può essere il caso di un cambio di destinazione d’uso, con passaggio di un locale da magazzino ad appartamento. In tali casi è bene considerare le visure aggiornate.

Il bonus ristrutturazione

Prima di entrare nello specifico della questione familiare convivente e detrazione per lavori di ristrutturazione, è necessario riprendere i principali interventi che possono essere agevolati con il bonus ristrutturazione al 50% (ex art.16-bis del DPR 917/86).

Rientrano tra gli interventi ammessi alla detrazione:

  • manutenzione ordinaria (solo sulle parti comuni di edifici residenziali); manutenzione straordinaria;
  • restauro e risanamento conservativo;
  • ristrutturazione edilizia;
  • eliminazione delle barriere architettoniche,
  • opere finalizzate alla cablatura degli edifici;
  • opere finalizzate al contenimento dell’inquinamento acustico;
  • opere finalizzate al risparmio energetico;
  • ecc.

Entrando più nello specifico delle singoli voci di spesa ammesse al bonus, sono scaricabili al 50% le spese per: progettazione dei lavori; acquisto dei materiali; esecuzione dei lavori; altre prestazioni professionali richieste dal tipo d’intervento; relazione di conformità degli stessi alle leggi vigenti; perizie e sopralluoghi; Iva, imposta di bollo e diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni, le denunce di inizio lavori; oneri di urbanizzazione; ecc.

Nei fatti, si tratta di spesa che concorreranno al limite massimo di spesa annuale pari 96.000 euro sul quale calcolare il bonus al 50%.

Familiare convivente e detrazione ristrutturazione nel 730. Verifiche e compilazione

La necessità di ristrutturare casa potrebbe trasformarsi in un obbligo dopo che l’UE ha adottato la c.d direttiva green che imporrà l’obbligo di ristrutturare la propria casa. L’obiettivo è quello di aumentare l’efficienza energetica degli edifici per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra.

Ecco perchè l’apporto economico di un familiare convivente del possessore o detentore (vedi locazione) dell’immobile potrebbe rivelarsi di particolare importanza. Come detto anche il familiare convivente ha diritto al bonus ristrutturazione.

Da qui,  in ipotesi di familiare convivente e detrazione per lavori di ristrutturazione, si dovrà prestare massima attenzione alla compilazione del 730. O del modello Redditi. Non per forza la spesa deve essere stata sostenuta per intero dal familiare convivente. Tuttavia, è necessario che nelle fatture relative alle spese sostenute sia annotata la percentuale di spesa sostenuta dal convivente. Si veda la circolare n°11/2014 sui bonus edilizi.

A ogni modo ai fini della legittima spettanza dell’agevolazione sempre in ipotesi di familiare convivente e detrazione per lavori di ristrutturazione, è necessario che i pagamenti siano stati effettuati con bonifico parlante. Dunque devono risultare:  causale del versamento (per le spese sostenute dal 1° gennaio 2014 va indicato l’art. 16-bis del Tuir); – codice fiscale del soggetto che effettua il pagamento; codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.

Familiare convivente e detrazione ristrutturazione. La compilazione del 730

Ai fini degli obblighi dichiarativi, nel 730 (o nel modello Reddiiti), il contribuente dovrà indicare (righi da E51 a E53):

  • i dati catastali identificativi dell’immobile;
  • estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo (ad esempio, contratto di affitto);
  • altri dati richiesti ai fini del controllo della detrazione.

Nel rigo E41 dovranno invece essere indicati: l’anno in cui la spesa è stata sostenuta, la tipologia di intervento (va indicato il codice riconducibile al lavoro eseguito), il codice fiscale, il numero della rata di detrazione (se è la prima si indicherà 1), l’importo della spesa, ecc.

A ogni modo, sarà necessario conservare ed esibire, in ipotesi controlli da parte del Fisco , i documenti individuati dal Provvedimento del Direttore del- l’Agenzia delle Entrate del 2 novembre 2011 (ad esempio le fatture relative alle spese sostenute). Non ci sarà da preoccuparsi se alcune delle spese agevolate non sono state pagate con bonifico parlante.

Ciò vale in riferimento a : spese relative agli oneri di urbanizzazione; ritenute di acconto operate sui compensi; imposta di bollo; diritti pagati per le concessioni, autorizzazioni e  denunce di inizio lavori.

Riassumendo…

  • Anche il familiare convivente ha diritto al bonus ristrutturazione;
  • nella compilazione del 730 dovrà indicare tutte le informazioni richieste per legge;
  • tra questi i dati catastali, tenendo conto delle ultime visure a sua disposizione e scaricabili anche dal portale dell’Agenzia delle entrate.