Il bollo auto resta la tassa più “rognosa” per gli italiani. Quella che più di tutti si è restii a pagare. Non a caso è quella che presenta il più alto tasso di evasione o la percentuale più alta nei ritardi nel pagamento. Altra rogna ancora sono le relative ricevute di pagamento, che in alcuni caso potrebbero anche andare smarrite.

A questo proposito, ci giunge in redazione il seguente quesito:

Salve,

ho ricevuto una cartella per il pagamento del bollo scaduto nel 2017. Mi sono recato all’Agenzia delle Entrate Riscossione di Trieste e mi hanno detto che nel gennaio 2018 risultano due bolli pagati per lo stesso auto ma tutti e due sempre per lo stesso anno. E quindi manca il pagamento del bollo 2017. Purtroppo quando ho venduto l’auto ho lasciato le copie dei bolli nel cruscotto e ad oggi non sono riuscito a trovare copia del pagamento effettuato. Neanche nella rivendita tabacchi dove ho effettuato il pagamento.

Sapete dirmi se c’è un altro modo per recuperare le copie di questi due bolli?

Quando si paga il bollo auto

Prima di rispondete al lettore, è doveroso ricordare alcune cose in merito al pagamento del bollo auto.

Per le scadenze occorre distinguere a seconda che trattasi di veicolo immatricolato in corso d’anno o di veicolo già immatricolato.

Per veicoli già circolanti (quindi, già immatricolati) il bollo deve essere pagato entro la fine del mese successivo alla scadenza dell’annualità di validità. Quindi, ad esempio un bollo auto con validità dal 1° settembre 2022 – 31 agosto 2023, deve essere pagato entro il 30 settembre 2023.

Per veicoli che, invece, sono immatricolati in corso di anno, il primo pagamento deve farsi entro la fine del mese di immatricolazione. Tuttavia, se l’immatricolazione è avvenuta negli ultimi 10 giorni del mese, il versamento può farsi entro la fine del mese successivo.

La prescrizione

Altra cosa da ricordare è che il bollo auto si prescrive in 3 anni.

Quindi, ad esempio, per un bollo del 2017, il termine di prescrizione era il 31 dicembre 2020.

La prescrizione, tuttavia, si interrompe se nell’arco dei tre anni la Regione (che è l’ente di competenza per il bollo) abbia provveduto a notificare un avviso.

Esempio

Per un bollo 2017, il termine di prescrizione si è interrotto se nel 2019 la Regione ha inviato l’avviso. In tal caso il termine di prescrizione slitta di 3 anni dal 2019. E quindi è diventato 31 dicembre 2022.

Bollo auto, come verificare i pagamenti pregressi

Detto ciò, laddove si dovessero smarrire le ricevute, la prima cosa da poter fare per recuperare gli estremi di pagamento è di collegarsi al servizio online dell’ACI. Tra le varie funzioni disponibili ci è proprio quella riguardante la possibilità di visualizzare i pagamenti degli ultimi 4 anni. Quindi, di verificarne o meno la regolarità.

Il servizio, tuttavia, non è disponibile in tutte le regioni. In dettaglio manca per la Calabria, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto.

In conclusione, al lettore non resta che fare una verifica di questo tipo, visto che per il Friuli Venezia Giulia il servizio in commento è attivo. Per accedervi occorre autenticarsi con credenziali SPID, CIE, CNS oppure eIDAS.

In alternativa può provarsi a recare all’Agenzia ACI più vicina della propria regione e farsi fare un estratto.