“Prendi la maggior parte della gente, hanno il pallino delle macchine. Sudano freddo per un graffio alla carrozzeria, e non la finiscono più di raccontarti quanti chilometri fanno con un litro, e se prendono un nuovo modello già pensano di cambiarlo con un altro ancora più nuovo“, scriveva J. D. Salinger nel romanzo Il giovane Holden. Parole che sottolineano come le auto rivestano un ruolo sempre più importante nelle nostre vite.

Alla base di questo successo, il fatto che si tratti di un mezzo di trasporto davvero molto utile.

 A partire dal posto di lavoro fino ad arrivare alla scuola dei figli, infatti, sono davvero molte le volte in cui utilizziamo l’auto per raggiungere una meta di nostro interesse. Per poter guidare, però, non basta avere con sé un veicolo. Bensì è necessario rispettare tutta una serie di adempimenti, come ad esempio il pagamento del bollo auto.

Manovra 2023 e tassa automobilistica: in arrivo la tregua fiscale

Stando a quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2023 approvata dal Consiglio dei Ministri, nel corso del 2023 molti debitori del Fisco potranno beneficiare di una tregua fiscale. Quest’ultima prevede la cancellazione in automatico delle cartelle fino al 2015 con importo inferiore a mille euro. Sempre il prossimo anno, inoltre, sarà possibile richiedere e ottenere la rateizzazione, fino a cinque anni, per i pagamenti fiscali non effettuati nel 2022. Il tutto senza alcun aggravio di sanzioni, interessi o aggio. Entrando nei dettagli verranno annullate le cartelle esattoriali affidate o iscritte a ruolo dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022.

Quando non devi pagare il bollo auto: tra sanatoria e prescrizione

Considerando gli importi poc’anzi citati, quindi, è possibile desumere che tra i debiti oggetto della tregua fiscale si annoveri proprio la tassa automobilistica. Quest’ultima, come riportato sul sito dell’Agenzia delle Entrate, deve essere pagata ogni anno da tutti coloro che risultano proprietari del mezzo al PRA.

Nel caso in cui trascorrano tre anni dal mancato pagamento, senza aver ricevuto un sollecito o una cartella da parte del Fisco, il bollo auto scaduto cade in prescrizione. La prescrizione dopo tre anni di mancato pagamento scatta dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello di scadenza del bollo auto.

Se in questo lasso temporale il soggetto interessato riceve una notifica o un sollecito da parte dell’Agenzia delle Entrate, la prescrizione si interrompe. E si deve ricominciare a calcolare da zero. A partire dalla sanatoria fino ad arrivare alla prescrizione, quindi, sono diversi gli strumenti a disposizioni degli automobilisti. Grazie a questi si può evitare il pagamento di una delle tasse più odiata dagli italiani, ovvero il bollo auto.