Con la sentenza 5047 del 2015 la Corte di Cassazione stabilisce che deve essere sempre il contribuente ad informare il Comune delle caratteristiche che concorrono alla quantificazione della TARSU, la tassa rifiuti sostituita dalla TARI.   Sempre il contribuente deve essere a comunicare quali siano le superfici non tassabili, anche quando sono presenti perizie di tecnici dell’amministrazione.  

Un contribuente che non aveva presentato la denuncia di esenzione per un’impresa situata in un’area soggetta ad esenzione perché era presente il verbale dei tecnici comunali.

Il Comune ha inviata in ogni caso l’avviso di accertamento.   La Corte di Cassazione nella sua sentenza ha stabilito che l’impresa avrebbe dovuto presentare richiesta di esenzione perché è un compito che spetta, appunto, al contribuente anche se l’onere della prova dei fatti che costituiscono fonte dell’obbligazione tributaria spetta all’Amministrazione.   La quantificazione dell’imposta si basa, infatti, sulle dichiarazioni del contribuente.