Il settore agricolo italiano (e non solo) è in ginocchio (o quasi). Colpa di politiche nazionali ed europee che nel tempo hanno portato a costi insostenibili per le imprese. Costi non ripagati dai guadagni e dalla fatica svolta. Oggi per il settore produrre costa più che guadagnare. Costretti a vendere a prezzi al disotto delle spese. Le misure fiscali non bastano certamente a placare i malumori. Malumori che, nelle ultime settimane, sono sfociati in proteste concrete. Cortei di trattori e altri mezzi agricoli in Italia e in Europa fino a Roma e Bruxelles.

I risultati non sono stati, almeno per ora, quelli sperati. Intanto arriva quello che si può definire il contentino per gli agricoltori italiani. La proroga dell’esenzione IRPEF redditi dominicali ed agrari. Una proroga che, tuttavia, rispetto al passato prevede anche una franchigia.

L’esenzione totale fino al 2023

L’esenzione IRPEF redditi dominicali e agrari per l’agricoltura è stata prevista a partire dal 2017 e successivamente ha formato oggetto di successive proroghe.

Per la prima volta a prevederla fu la legge di bilancio 2017. Con l’intervento normativo si stabiliva che
non concorrono alla formazione della base imponibile ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, e delle relative addizionali, i redditi dominicali e agrari relativi a terreni dichiarati dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali (IAP).

A seguire, detta esenzione (totale) è stata oggetto di proroghe fino all’anno d’imposta 2023 (incluso). Dunque, esenzione IRPEF per gli anni d’imposta:

  • 2017 (Modello Redditi/2018)
  • 2018 (Modello Redditi/2019)
  • 2019 (Modello Redditi/2020)
  • 2020 (Modello Redditi/2021)
  • 2021 (Modello Redditi/2022)
  • 2022 (Modello Redditi/2023)
  • 2023 (Modello Redditi/2024).

Esenzione IRPEF redditi dominicali e agrari: il contentino della nuova proroga

Il decreto Milleproroghe 2024, nel testo che ha incassato la fiducia della Camera (ora deve passare al Senato) prevede la proroga dell’esenzione IRPEF redditi dominicali e agrari per coltivatori diretti/IAP.

Un’esenzione che, tuttavia, rispetto al passato non è totale.

In dettaglio, si stabilisce che, per gli anni d’imposta 2024 e 2025:

  • fino a 10.000 euro i redditi dominicali e agrari sono totalmente esenti ai fini IRPEF
  • per la parte eccedente i 10.000 euro, ma non superiore a 15.000 euro, i predetti redditi concorrano alla partecipazione al reddito complessivo per il 50%
  • per la parte eccedente i 15.000 euro, i citati redditi concorrono infine integralmente alla formazione del reddito complessivo.

Dunque, niente esenzione oltre i 15.000 euro.

Per espressa previsione di legge, la misura non è applicabile alle società agricole di persone, a responsabilità limitata e cooperative.

Riassumendo

  • dall’anno d’imposta 2017 all’anno d’imposta 2023 il legislatore ha previsto esenzione IRPEF redditi dominicali e agrari per coltivatori diretti e IAP
  • per i predetti anni d’imposta l’esenzione era totale
  • il decreto Milleproroghe 2024 estende l’esenzione anche agli anni d’imposta 2024 e 2025 ma introduce una franchigia di 10.000 euro.