In Italia, il fenomeno delle case abusivamente occupate da terzi è notoriamente complesso e diffuso. Situazioni in cui si ritorna dalle vacanze solo per scoprire che la propria abitazione è stata occupata da estranei sono, sfortunatamente, piuttosto comuni. Questo comporta non solo disagi per i legittimi proprietari, ma anche la difficoltà di liberarsi di questi occupanti abusivi, dato che non è permesso agire autonomamente ma è necessario procedere attraverso le vie legali.

Fino al 31 dicembre 2022, i proprietari di immobili occupati illegalmente erano comunque obbligati a pagare l’IMU, l’Imposta Municipale Propria, che si applica al possesso di immobili basandosi sul titolo di proprietà o altri diritti reali di godimento come l’usufrutto o l’enfiteusi.

Tuttavia, con l’avvento del 2023, le cose sono cambiate grazie a una significativa modifica legislativa.

Cosa fare per non pagare l’IMU se la casa è occupata

Dal 1° gennaio 2023, è stata introdotta l’esenzione dell’IMU per le case occupate abusivamente (legge bilancio 2023). Per beneficiare di questa esenzione, il soggetto passivo dell’imposta, che sia proprietario, usufruttuario o detentore di un altro diritto reale, è chiamato a presentare una denuncia alle autorità riguardante l’occupazione abusiva e comunicare tale situazione al comune tramite modalità telematiche.

Questa esenzione si applica soltanto per i mesi dell’anno in cui l’immobile risulta essere occupato. Infatti, ricordiamo che, l’IMU è calcolata su base annuale e per i mesi di effettivo possesso. Per la determinazione dei mesi, è considerato per intero il mese in cui il possesso si è protratto per più della metà dei giorni.

Nonostante l’introduzione della normativa, fino ad oggi, persiste ancora una lacuna riguardo alle modalità di comunicazione telematica al comune dell’occupazione abusiva, poiché un decreto attuativo doveva essere emanato a questo scopo ma nessuna traccia è presente. Tuttavia, un intervento del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) del 12 dicembre 2023 ha dato il via libera all’esenzione IMU case occupate anche senza la comunicazione telematica, a condizione che la denuncia sia stata regolarmente effettuata alle autorità giudiziarie.

Inoltre, sarà necessario compilare la Dichiarazione IMU 2024 (anno d’imposta 2023) entro il 30 giugno 2024, salvo eventuali proroghe.

IMU case occupate, la mancanza di esenzione è illegittima

Recentemente, anche la Corte costituzionale ha avuto modo di pronunciarsi su questa materia con la sentenza n. 60/2024. Con detto provvedimento, i supremi giudici, si sono espressi dichiarando l’illegittimità costituzionale di una parte del decreto legislativo del 14 marzo 2011 sul federalismo fiscale municipale, laddove non prevedeva l’esenzione dell’IMU per gli immobili occupati abusivamente con denuncia tempestiva.

La Corte ha sollevato questa questione su segnalazione della Corte di Cassazione per potenziali violazioni dei principi di capacità contributiva, uguaglianza tributaria e ragionevolezza, sottolineando come l’assenza del concreto esercizio dei poteri di disposizione e godimento del bene renda non dovuta l’imposta.

La sentenza apre una questione fondamentale. Se è dichiarata l’illegittimità di una norma passata, ne consegue che per quegli anni l’IMU non doveva essere pagata sulle case occupate abusivamente.

Dunque, scatta il diritto ai rimborsi per i contribuenti?

Riassumendo

  • fino al 31 dicembre 2022 non esisteva una legge che prevedeva esenzione IMU case occupate
  • la legge di bilancio 2023 ha introdotto l’esenzione
  • la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la normativa sull’IMU anche per gli anni trascorsi nella parte in cui non prevedeva l’esenzione IMU case occupate.