Novità in arrivo per ecobonus e sismabonus. Come noto il governo sta puntando a introdurre un sistema di sconto immediato in fattura per incentivare i lavori di ristrutturazione e riqualificazione energetica. Resterebbe sempre possibile per il contribuente optare per il credito d’imposta da spalmare in diversi anni in fase di dichiarazione dei redditi.

Una riforma fiscale che non ha mancato di sollevare pesanti critiche da parte delle piccole e medie aziende che dovrebbero effettuare i lavori, le quali si ritroverebbero pesantemente penalizzate dal mancato introito relativo alla spesa.

Lo sconto immediato in fattura per chi effettua i lavori sarebbe, infatti, recuperabile solo sotto forma di credito d’imposta oppure potrebbe essere ceduto a un committente più grande (non finanziario) per recuperare subito i soldi del bonus.

Conto corrente dedicato per ecobonus

La novità, allo studio in manovra di bilancio, sarebbe quella di introdurre una variazione a tale sistema per non penalizzare eccessivamente le imprese di piccole e medie dimensioni che potrebbero rifiutarsi di eseguire i lavori per i quali è previsto l’ecobonus o il sisma bonus. Si sta pensando così di introdurre per i contribuenti un meccanismo di accredito diretto della detrazione spettante su un conto corrente dedicato. Più nello specifico, pur rimanendo inalterata la fruizione in dieci anni dell’importo riconosciuto, uno degli emendamenti presentati di recente alla proposta di “sconto immediato”  propone la possibilità di beneficiare dell’ecobonus mediante il: “riconoscimento di un credito di importo pari all’ammontare della detrazione che sarebbe spettata da erogare in un conto dedicato, non concorrente alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi”.

La proposta non piace ai consumatori

Secondo tale approccio, il credito riconosciuto al contribuente sul conto corrente (ripartito in dieci quote annuali) consentirebbe al beneficiario di poter ottenere più facilmente un finanziamento bancario, pari all’ecobonus spettante, per il pagamento dei lavori di riqualificazione dell’immobile.

In secondo luogo, non lascerebbe fuori le imprese più piccole dai nuovi e più agevoli meccanismi di riconoscimento delle detrazioni fiscali. E’ del tutto evidente – osservano le associazioni dei consumatori –  che con tale modifica non si incentiverebbe minimamente l’esecuzione dei lavori, poiché l’operazione comporterebbe un aggravio di adempimenti e costi per il contribuente, obbligato a farsi carico della gestione di un conto corrente dedicato per un totale di 10 anni. Pertanto, così come viene proposta la modifica, non sarebbe di alcuna utilità per il consumatore in alternativa al tradizionale credito d’imposta da recuperare in fase di dichiarazione dei redditi. O si incentivano seriamente i consumi o tanto vale lasciare le cose come stanno – concludono i consumatori -.

Eco bonus e sisma bonus, come funziona lo sconto

Come funziona il credito d’imposta per eco bonus e sisma bonus? Come noto, lo sconto immediato in fattura per i contribuenti che effettuano lavori di ristrutturazione energetica (ecobonus) e interventi anti sismici (sisma bonus) comporta la generazione di un credito d’imposta a beneficio del fornitore. Il decreto crescita (art. 10 DL 34/2019) ha infatti previsto questa possibilità, in alternativa alle detrazioni Irpef, a partire dal 30giugno 2019.

Il credito d’imposta per la ditta

Alla ditta che effettua i lavori (che non potrà opporsi allo sconto immediato) è quindi stata riconosciuta dal Decreto Crescita la possibilità di recuperare il bonus sotto forma di credito d’imposta di pari importo allo sconto applicato in fattura equivalente alla detrazione prevista (50 o 65 per cento). Tale credito potrà essere portato in compensazione in fase di dichiarazione dei redditi nell’arco di 5 anni oppure può essere ceduto al fornitore che lo potrà recuperare in 10 quote annuali.  La denuncia va effettuata dal contribuente all’Agenzia delle Entrate comunicando il proprio codice fiscale e la partita iva del fornitore, mentre il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario o postale.

Ma vediamo in dettaglio come funziona il recupero credito d’imposta.