Come andare in pensione a 64 anni? I contribuenti e i lavoratori in Italia si dividono in due categorie. Ci sono i retributivi, come vengono chiamati comunemente quanti hanno iniziato a lavorare e versare contributi prima del primo gennaio 1996. E poi ci sono i contributivi che, per contro, sono quelli che hanno iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995. Una distinzione utile e necessaria per rispondere a un nostro lettore che ci chiede le differenze sulla pensione per uscire a 64 anni con due misure che spostano proprio a 64 anni l’età pensionabile.
“Vi scrivo per chiedervi come funzionano le pensioni a 64 anni di età di cui oggi si parla. Mi sembra di aver capito che non sono misure ipotetiche ma sono già attive. Io ho 64 anni di età e 30 anni di contribuzione. Posso aver qualche possibilità di andare in pensione, oggi o nel prossimo futuro?”

Due misure completamente differenti per la pensione a 64 anni

Sono due le misure che consentono di andare in pensione a 64 anni. La prima è la misura che ormai è prossima alla sua scadenza definitiva e che si chiama quota 102. La misura è stata varata nel 2022 in via sperimentale per un solo anno. La quota 102 infatti ha avuto i natali per sostituire la quota 100. Nell’obiettivo del legislatore c’era proprio l’evitare che la fine di quota 100, causasse seri problemi a chi ne era escluso. Per non correre il rischio che su determinati lavoratori si abbattesse lo scalone di cinque anni di cui tanto si è parlato, la misura prescelta è stata proprio questa dei 64 anni di età. Con la quota 102 infatti è possibile uscire dal lavoro per chiunque ha compiuto, entro la fine del 2022, almeno 64 anni di età e ha, allo stesso tempo, completato almeno 38 anni di contributi versati. La misura non ha vincoli o paletti particolari e non ha penalizzazioni di assegno perché la pensione è calcolata con il sistema misto, ovvero in base ai contributi versati alla data di uscita.

Solo i contributivi a riposo a 64 anni di età

La pensione anticipata contributiva è l’altra misura che consente di andare in pensione a 64 anni. Prevede una carriera nettamente inferiore dal punto di vista contributivo rispetto alla quota 102. Infatti bastano solo vent’anni di contributi versati. Ma si tratta di una misura che riguarda solo i contributivi puri, cioè chi non ha contributi versati prima del 1996. E poi è necessario riuscire a prendere una pensione pari ad almeno 1.311 euro al mese nel 2022, cioè una pensione pari o superiore a 2,8 volte il trattamento minimo. Rispetto alla quota 102 questa misura è strutturale, cioè non prevede scadenza. Anche nel 2023 questo canale di uscita sarà perfettamente fruibile.