Sul tema delle donne e il lavoro sta facendo scalpore nelle ultime ore la dichiarazione di Flavio Briatore che ha detto la sua con toni piuttosto forti “è fondamentale che la donna lavori, anche perché, se non lavora, ha solo motivo di romperti i maroni dalla mattina alla sera“. La frase, da molte giudicata offensiva, è stata peraltro pronunciata in occasione di un convegno dedicato proprio al ruolo delle donne nella società. Ironia o provocazione? Di certo non è la prima volta che Briatore fa parlare di sé per dichiarazioni sul mondo del lavoro come quando, di recente, consigliò ai giovani italiani di non fossilizzarsi sulla carriera da avvocato ma di orientarsi su professioni manuali come l’idraulico.

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Sono parole che, se strumentalizzate soprattutto, possono diventare bombe. In questo contesto ne parliamo per analizzare la questione lontano dal terreno del gossip facendo un’analisi oggettiva della condizione della donna nel mondo del lavoro e della scelta, lecita finché resta una scelta, di lavorare o meno.
Tante donne infatti ancora oggi non lavorano non per scelta ma per questioni pratiche e difficoltà organizzative che lo costringono a restare a casa ad occuparsi dei figli, dei genitori anziani o di parenti disabili. E’ su questo aspetto, evidentemente non considerato da Briatore, che si ferma Alba Parietti quando fa eco alle parole del noto imprenditore “Flavio forse non ricorda che non è nato a Montecarlo, ma è a Cuneo, anzi è nato in un comune molto operoso. Spesso le donne non lavorano non per una scelta, ma perché non possono: perché nelle famiglie viene ancora preferito il figlio maschio, nelle aziende viene data la precedenza agli uomini perché, vedi Flavio, c’è il problema che le donne fanno i figli. E le aziende non hanno strutture (asili, per esempio) per supportare le madri.

Poi, vorrei dire a Briatore, che le donne fanno tutto e sanno fare tutto da sole, io l’uomo, ormai, non lo prendo neanche in considerazione. Gli chiederei se ha voglia di prendere lui i ruoli della donna così, magari, vede un po’ come si sta”.
Usa invece la stessa carta dell’imprenditore, ovvero l’ironia al confine con la provocazione, Eleonora Daniele che cerca di giustificare la gaffe ma poi punzecchia: “il fatto è che non a tutti gli uomini riesce sempre bene questo genere di humor. Briatore è praticamente circondato da donne che lavorano, il suo braccio destro, per esempio… La sua, allora, mi pare proprio una di quelle freddure degli uomini sulle mogli che potrebbero essere un cliché, ma non sono decisamente adatte al momento”.
Ma non sono solamente le vip a rispondere a Briatore: anche tra le donne comuni le reazioni sono state diverse ma perlopiù di malcontento generalizzato. Fateci sapere i vostri commenti (costruttivi) sulla vicenda: quale spunto di riflessione offre sulla condizione della donna nel mondo del lavoro? Quali sono le priorità che proporreste per poter essere libere di scegliere di non stare a casa (come suggerisce Briatore)?

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