Divorziati risposati, una scelta impegnativa anche dal punto di vista economico. Se avete in programma le seconde nozze potrebbe interessarvi sapere che il bonus matrimonio 2017, fermo restando i requisiti,  si estende anche a chi si sposa per la seconda volta. E’ quindi sicuramente utile partire proprio dai requisiti per fare domanda all’Inps del bonus matrimonio in modo da capire quando si può ottenere un aiuto economico per le spese delle seconde nozze.

Requisiti bonus matrimonio 2017: quando possono richiederlo i divorziati risposati

Il bonus matrimonio prevede requisiti soggettivi e oggettivi.

Prima di tutto il rito deve essere civile o concordatario (ovvero celebrato in chiesa con il rito religioso  ma trascritto nei registri comunali, con il pieno riconoscimento degli effetti civili da parte dello Stato).

Per quanto riguarda i soggetti che hanno diritto al bonus matrimonio, sono previste alcune categorie di lavoratori. L’ottica è quella di aiutare le categorie più svantaggiate anche se non si tratta di un beneficio fiscale soggetto ad Isee. In quest’ottica sono esclusi top manager ma anche impiegati e dipendenti pubblici. E’ necessario che il richiedente abbia in essere un rapporto di lavoro da almeno una settimana (i disoccupati devono poter dimostrare che nei novanta giorni precedenti il matrimonio hanno prestato la propria opera, per almeno15 giorni, alle dipendenze aziendali).

E veniamo al focus di questo approfondimento, ovvero il bonus matrimonio esteso a divorziati risposati. Sono ammessi al beneficio fiscale per seconde nozze (o anche terze) solo vedovi o divorziati.

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