Un lavoratore che di colpo perde il lavoro ha diritto a prendere la NASPI. Si chiama così l’indennità per disoccupati INPS introdotta la prima volta dal Jobs Act del Governo del Premier Matteo Renzi. Da quel giorno sono scomparse dalla scena le altre indennità previste precedentemente, cioè ASPI, Disoccupazione ordinaria, trattamento speciale edili, Mini ASPI e Requisiti Ridotti. Insieme alla NASPI, ma solo per i collaboratori fu introdotta la DIS.COLL. E per il lavoratori agricoli fu confermata la Disoccupazione agricola.

Quest’ultima misura è particolare, perché ha una sua struttura del tutto autonoma e diversa rispetto alla NASPI. I requisiti sono differenti. Anche le modalità di calcolo dell’importo spettante al disoccupato sono differenti. E cambia anche la base di calcolo della durata del sussidio e la modalità di liquidazione della prestazione da parte dell’INPS.

“Buongiorno, nel 2023 ho lavorato per la prima volta in agricoltura. Ho fatto il bracciante agricolo con assunzione regolare per 120 giornate. Sto per presentare la domanda di disoccupazione all’INPS e vorrei essere sicuro di avere diritto. Vorrei sapere tutto sulla misura, partendo dai requisiti. Che anzianità ci vuole visto che fino al 2023 ho lavorato solo una volta, nel 2020 in estate come tuttofare in uno stabilimento balneare. Ho 24 anni di età e volevo prendere la disoccupazione visto che sono senza lavoro. Almeno fino a quando a maggio torno a lavorare nei campi”

Disoccupazione agricola, requisiti, importi e scadenza domanda il 2 aprile

Perdere il lavoro e chiedere una indennità all’INPS. Questo ciò che si fa sempre nel momento in cui si perde il lavoro per qualsiasi motivo indipendente dalla propria volontà. Solo per i lavoratori statali a tempo indeterminato non ci sono indennità. Come detto in premessa, per i collaboratori c’è la DIS.COLL, per tutti gli altri c’è la NASPI. Ad eccezione dei lavoratori agricoli che godono di una particolare prestazione specifica per il loro settore.

Che si chiama appunto, disoccupazione agricola.

Se NASPI e DIS.COLL erogano una prestazione mensile, la disoccupazione agricola eroga una prestazione in unica soluzione, comprensiva nel caso degli eventuali assegni per il nucleo familiare. Se NASPI e DIS.COLL erogano una prestazione per tutti i mesi successivi alla perdita del lavoro, la disoccupazione agricola copre i periodi di vuoto dell’anno precedente. Infatti gli interessati devono presentare domanda entro il 2 aprile per i periodi di lavoro svolti nel 2023 o al massimo nel biennio precedente.

Come funziona l’indennità di disoccupazione per i braccianti

Ricapitolando, le domande in scadenza entro il 2 aprile 2024 fanno riferimento al periodo di lavoro che il bracciante agricolo ha svolto nel 2023. I requisiti di accesso alla misura sono semplici. Basta vantare almeno 102 giornate di lavoro con relativa contribuzione svolte nel biennio precedente. Per il 2024 quindi il periodo di osservazione sono gli anni 2022 e 2023.

Per quanti hanno iniziato a lavorare nel settore agricolo solo nel 2023, anche a fronte di 102 giornate lavorative effettivamente svolte, è necessario almeno un contributo versato negli anni precedenti, anche in settori diversi da quello agricolo. Come importo di questa indennità, bisogna prendere in considerazione la retribuzione di riferimento cioè quella migliore per il lavoratore tra quella prevista dal CCNL di categoria e quella pattuita con il datore di lavoro.

In alternativa si prende a riferimento il minimale previsto per la generalità dei lavoratori dipendenti. L’ammontare è pari al 40% di questa retribuzione con il taglio del 9% come fondo di solidarietà per massimo 150 giorni indennizzati. Questo taglio non si applica ai disoccupati che provengono da un lavoro agricolo a tempo indeterminato, su cui però il calcolo della prestazione è pari al 30% della retribuzione di riferimento.

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