Qual è la differenza tra diffamazione, calunnia e ingiuria? Si parla di tre parole che da molti possono essere scambiate per sinonimi essendo, tutte e tre, legate al concetto di reputazione, ma sostanzialmente presenta delle differenze.

L’ingiuria la commette chi offende l’onore e il decoro di una persona presente. Quello che prima era un reato è stato depenalizzato nel 2016; per chi commette ingiuria è prevista una sanzione minima di 100 euro.

Diffamazione cosa è?

La diffamazione, invece, è ancora un reato e la commette chi offende la reputazione di una terza persona in sua assenza a patto che siano presenti altre persone (almeno 2).

Il reato di diffamazione è punito con la reclusione fino ad un anno e con una multa che può arrivare fino a 1032 euro. In caso di diffamazione aggravata, invece, la reclusione prevista può arrivare fino a 3 anni.

Chiunque, fuori dei casi di ingiuria, comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione, è punito con la pena pecuniaria della multa da euro 258 a euro 2.582.
Se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato, la pena consiste nella pena pecuniaria della multa da euro 258 a euro 2.582 o la pena della permanenza domiciliare da sei giorni a trenta giorni ovvero la pena del lavoro di pubblica utilità da dieci giorni a tre mesi.
Se l’offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico , la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a euro 516.

(art. 595 Codice Penale e articolo 52 , comma 2, lettera a), D.Lgs. 28 agosto 2000, n. 274)
I requisiti del reato sono, quindi, l’assenza dell’offeso e l’offesa dell’altrui reputazione.

Se, quindi, Tizio offende Caio in sua presenza si tratta di ingiuria, se lo da in sua assenza ma davanti ad almeno 2 testimoni si tratta di diffamazione.

Al riguardo si può leggere anche:Diffamazione a mezzo stampa: quella su Facebook è calunnia e Diffamazione via web: quando i commenti diventano reato?

Calunnia cosa è?

E la calunnia? La calunnia avviene quando qualcuno denuncia o querela qualcun altro incolpandolo di un reato non commesso.

Quindi la calunnia si consuma nel momento in cui il querelato o il denunciato è innocente.  Per la calunnia sono previste pene molto severe: reclusione da 2 a 6 anni che possono arrivare anche a 20 anni nei casi aggravati.

Chiunque, con denunzia, querela, richiesta o istanza, anche se anonima o sotto falso nome, diretta all’autorità giudiziaria o ad un’altra autorità che a quella abbia obbligo di riferirne o alla Corte penale internazionale, incolpa di un reato taluno che egli sa innocente, ovvero simula a carico di lui le tracce di un reato, è punito con la reclusione da due a sei anni.

La pena è aumentata se s’incolpa taluno di un reato pel quale la legge stabilisce la pena della reclusione superiore nel massimo a dieci anni, o un’altra pena più grave.
La reclusione è da quattro a dodici anni, se dal fatto deriva una condanna alla reclusione superiore a cinque anni; è da sei a venti anni, se dal fatto deriva una condanna all’ergastolo; e si applica la pena dell’ergastolo, se dal fatto deriva una condanna alla pena di morte.

(art. 368 Codice penale)

I requisiti per la calunnia sono, quindi, incolpazione falsa, innocenza dell’accusato, dichiarazione di fronte all’autorità.