Il MEF (Ministero Economia e Finanze), nel corso di Telefisco 2024, fornisce un importante chiarimento in merito alle dichiarazioni aventi ad oggetto i tributi locali. Quindi, anche per la Dichiarazione IMU. Un chiarimento che cambia gli scenari rispetta a quanto si pensava prima.

Soffermandoci sulla dichiarazione IMU, ricordiamo in primis che si tratta di un adempimento NON sempre obbligatorio. La dichiarazione si presenta, al comune dove si trovano gli immobili, solo nel caso in cui, per l’anno d’imposta oggetto della dichiarazione, tali immobili sono stati oggetto di riduzione d’imposta.

Oppure il comune non dispone di tutte le informazioni necessarie per verificare che il contribuente sia in regola con i propri obblighi tributari. L’adempimento non va ripetuto ogni anno, ma solo quando rispetto a quanto già dichiarato in precedenza siano intervenute variazioni.

Termine ordinario e tardivo per l’adempimento

Nel caso in cui ci sia obbligo, la dichiarazione IMU si deve presentare entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di riferimento. Quindi, ad esempio, la Dichiarazione IMU 2023 (anno d’imposta 2022) si doveva presentare entro il 30 giugno 2023. Allo stesso modo la Dichiarazione IMU 2024 (anno d’imposta 2023) si deve presentare entro il 30 giugno 2024, ovvero 1° luglio essendo il 30 giugno una domenica.

Il sistema sanzionatorio sulla Dichiarazione IMU (comma 775 legge di bilancio 2020) prevede che in caso di omesso adempimento scatta la sanzione dal 100% al 200% del tributo non versato, con un minimo di 50 euro.

Prima del chiarimento di Telefisco 2024 che ci apprestiamo ad illustrare, si è sempre pensato che, al pari di quanto previsto per le dichiarazioni fiscali (redditi, IVA, ecc.) si potesse fare il ravvedimento solo per la dichiarazione IMU tardiva, ossia quella non presentata entro il termine ordinario ma entro i 90 giorni successivi, versando la sanzione pari a 1/10 di quella piena, ossia:

  • 5 euro, se l’IMU per l’immobile oggetto della dichiarazione è stata regolarmente versata;
  • 10% dell’imposta dovuta per l’immobile oggetto della dichiarazione, se non è stata regolarmente versata.

Dopo i 90 giorni, invece, l’omessa dichiarazione IMU era considerata non più ravvedibile.

Dichiarazione IMU omessa, ok al ravvedimento lungo

Durante Telefisco 2024, il MEF smentisce con un’interpretazione allargata quanto appena detto. Si ammette il ravvedimento lungo, quindi, anche oltre i 90 giorni. Ciò, in quanto la previsione secondo cui è ravvedibile solo la dichiarazione tardiva presentata entro 90 giorni (con sanzione a 1/10) è espressamente indicata dalla legge sulle dichiarazioni fiscali (comma 1 lettera c D. Lgs. N. 472/1997) e non anche dalla legislazione sui tributi locali.

Pertanto, conclude il MEF deve ritenersi che, a differenza delle dichiarazioni fiscali, sono ravvedibili oltre 90 giorni le dichiarazioni aventi ad oggetto i tributi locali sempreché il contribuente NON abbia già ricevuto al riguardo un atto di accertamento. Dunque, in applicazione di tale chiarimento:

  • si applica la sanzione ridotta ad 1/10 se la Dichiarazione IMU non è presentata entro il termine ordinario ma entro i 90 giorni successivi;
  • se, invece, presentata oltre i 90 giorni troveranno comunque applicazione le riduzioni sanzionatorie da ravvedimento operoso di cui all’art. 13 D. Lgs. n. 472/1997.

Riassumendo…

  • secondo il MEF (Telefisco 2024) le dichiarazioni tributi locali omesse si possono ravvedere anche oltre 90 giorni
  • quindi, se ad esempio la dichiarazione IMU non è presentata nel termine ordinario, ma entro 90 giorni successivi, si applica la sanzione piena ridotta ad 1/10
  • se presentata oltre 90 giorni si possono applicare le altre riduzioni sanzionatorie da ravvedimento operoso (art. 13 D. Lgs. n. 472/1997).