Il benessere fisico è fondamentale per tutti. Avere un corpo allenato, elastico ed in forma è sempre un piacere. A volte manca la volontà di farlo. Altre si è costretti a farlo perché, ad esempio, bisogna recuperare la funzionalità dopo aver subito traumi. La corsa, la palestra, corsi di pilates, ecc. sono alcuni esempi di attività che possono aiutarci a stare bene.

A proposito di “pilates” qualche nostro lettore ci chiede se può considerarsi come un corso di ginnastica correttiva o di riabilitazione e, quindi, se come tale è possibile detrarre la relativa spesa nel 730.

Vediamo cosa dice il nostro legislatore fiscale a questo proposito.

Quando si può detrarre la spesa per la ginnastica

La legge fiscale prevede una detrazione IRPEF del 19% per prestazioni mediche specialistiche e spese di assistenza specifica.

Lo sgravio fiscale spetta solo se la prestazione ha una natura “sanitaria”. Quindi, non c’è detrazione fiscale per quelle spese sostenute per prestazioni non necessarie a recuperare la normalità sanitaria e funzionale della persona ma finalizzate, ad esempio, a migliorare solo l’aspetto personale o il proprio benessere psicofisico (Circolare n. 24/E del 2022).

In questa stessa circolare, l’Agenzia Entrate fornisce un elenco delle prestazioni specialistiche ammesse alla detrazione in commento. In tale elenco sono ricomprese anche la ginnastica correttiva e la ginnastica di riabilitazione degli arti e del corpo.

Quindi, una spesa sostenuta per una ginnastica “riabilitativa” necessaria dopo aver subito ad esempio un incidente, rientra tra quelle ammesse allo sgravio fiscale.

La detrazione IRPEF per il pilates

Il pilates può essere definito come una ginnastica di tipo rieducativo, preventivo e, ipoteticamente, terapeutico (riabilitativo), focalizzato sul controllo della postura, tramite la “regolazione del baricentro”, a sua volta necessario a guadagnare maggiore armonia e fluidità nei movimenti. Si concretizza in una serie di esercizi sui muscoli posturali.

A trarre i maggiori benefici dal pilates è la colonna vertebrale e il controllo del nostro equilibrio nello stare in piedi e nel fare certi movimenti.

Il pilates, dunque, lo possiamo considerare a tutti gli effetti una ginnastica riabilitativa/correttiva. Quindi, la spese è detraibile. Attenzione, però, deve esserci il nesso funzionale con la riabilitazione. Quindi, si può detrarre la spesa solo se effettivamente il corso di pilates è fatto perché uno specialista lo ha prescritto come pratica di riabilitazione o correzione.

Ricordiamo anche che, come per le altre spese sanitarie, è necessario che il pagamento risulti da strumento tracciabile (non contanti).

Non si può detrarre la spesa, invece, se il corso è fatto solo ed esclusivamente per migliorare il proprio benessere psicofisico. Diverso è il discorso laddove si tratti di una spesa sportiva sostenuta per i figli di età compresa tra 5 anni e 18 anni. In tal caso entra in gioco, infatti, la detrazione 19% spese sportive dei figli.

Riassumendo…

  • c’è la detrazione IRPEF 19% per le spese sostenute per ginnastica correttiva e ginnastica di riabilitazione degli arti e del corpo;
  • non c’è detrazione se la ginnastica non ha natura sanitaria e se è destinata esclusivamente a migliorare il proprio benessere psicofisico;
  • la spese per la ginnastica “pilates” è detraibile solo se finalizzata alla riabilitazione/correzione;
  • ll pagamento della spesa deve essere tracciabile;
  • è detraibile, invece, la spesa per il pilates dei figli di età compresa tra 5 anni e 18 anni (in tal caso si considera come spesa sportiva dei figli).