Nel nuovo decreto contro il caro bollette non solo proroghe che interessano il ravvedimento speciale e la sanatoria delle irregolarità formali. Si riscrive anche il calendario per la definizione agevolata liti pendenti prevista dalla legge di bilancio 2023 (commi da 186 a 202).

Il provvedimento approvato dal Consiglio dei Ministri del 28 marzo 2023, contiene nuove misure urgenti a sostegno delle famiglie e delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, nonché in materia di salute e adempimenti fiscali.

La definizione agevolata liti pendenti, ricordiamo, si sostanzia nella possibilità di chiudere un ricorso pendente con il fisco al 1° gennaio 2023 pagando un importo favorevole rispetto a quello che il si pagherebbe laddove il contribuente (ricorrente) ne uscisse perdente.

In dettaglio, aderendo alla chiusura anticipata della lite, si andrebbe a pagare:

  • 90% del valore della controversia, per i ricorsi pendenti iscritti nel primo grado;
  • 40% del valore della controversia, in caso di soccombenza dell’Agenzia fiscale nella pronuncia di primo grado;
  • 15% del valore della controversia in caso di soccombenza dell’Agenzia fiscale nella pronuncia di secondo grado;
  • 5% del valore della controversia pendente innanzi alla Corte di cassazione e per la quale l’Agenzia fiscale risulti soccombente in tutti i precedenti gradi di giudizio.

Ci sarà un risparmio di sanzioni ed interessi.

La domanda di adesione, proroga di tre mesi

Per aderire alla definizione agevolata liti pendenti bisogna presentare domanda. Questa possibilità si è aperta dal 15 marzo 2023. La stessa manovra di bilancio stabiliva la scadenza al 30 giugno 2023. Il decreto contro il caro bollette proroga questa data al 30 settembre 2023.

La richiesta di adesione si invia all’Agenzia Entrate utilizzando il relativo modulo attraverso il software “Domanda di definizione agevolata delle controversie tributarie pendenti“. L’invio può essere fatto direttamente dal contribuente (se abilitato a Entratel o Fisconline) oppure tramite i soggetti incaricati (commercialista, consulente del lavoro, ecc.).

Definizione agevolata liti pendenti, il nuovo calendario per il pagamento

La definizione agevolata liti pendenti si perfeziona con il pagamento di quanto dovuto.

Il versamento si fa in unica soluzione. Tuttavia, se l’importo da versare è superiore a 1.000 euro è ammesso anche il pagamento rateale in un numero massimo di 20 rate.

In caso di pagamento in unica soluzione, la manovra stabiliva la scadenza al 30 giugno 2023. Il decreto caro bollette proroga questa scadenza al 30 settembre 2023.

Per il pagamento a rate, la legge di bilancio fissava le scadenze al 30 giugno, 30 settembre, 20 dicembre, 31 marzo, di ciascun anno a partire dal 30 giugno 2023. Il decreto contro il caro bollette modifica il calendario, fissando le rate

  • al 30 settembre 2023 (prima rata);
  • 31 ottobre 2023 (seconda e terza rata);
  • 20 dicembre 2023 (quarta rata);
  • 31 marzo, 30 settembre, 20 dicembre per ciascun anno a partire dal 2024.

Sulle rate successive sono dovuti gli interessi calcolati a decorrere dal 1° ottobre 2023. Resta fermo che se non ci siano importi da versare la definizione si perfeziona con la sola presentazione della domanda entro il 30 settembre 2023.