“Tutto quello che amo fare è immorale o illegale. Ma perché? Tutto quello che amo fare è immorale o illegale. Dovrei fare il salutare, salutare notti e bevute e lavorare, fare bambini ma poi vedo papà della mia età con debiti e casini”, canta J Ax con il brano Immorale.

Tante, purtroppo, sono le famiglie duramente colpite dalla crisi economica in atto. Un aumento generale dei prezzi che porta sempre più persone a riscontrare serie difficoltà ad arrivare alla fine del mese, tanto da rischiare di accumulare un bel po’ di debiti.

Proprio soffermandosi su quest’ultimi, è bene stare attenti a quelli esclusi dalla rottamazione per mancato rispetto delle scadenze. Questo perché il Fisco è pronto a mettere le ganasce fiscali sulle auto di chi non è in regola con i pagamenti. Ecco cosa sta succedendo.

Pace fiscale: quali sono i carichi che rientrano nella definizione agevolata

Attraverso la legge di Bilancio 2023 il governo Meloni ha dato il via alla nuova pace fiscale. Entrando nei dettagli, come si evince dalle FAQ sulla definizione agevolata pubblicate dall’Agenzia delle Entrate:

“La Definizione agevolata (Rottamazione – quater) riguarda tutti i carichi affidati all’Agente della riscossione nel periodo ricompreso tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022 inclusi quelli:

  • contenuti in cartelle non ancora notificate;
  • interessati da provvedimenti di rateizzazione o di sospensione;
  • già oggetto di una precedente “Rottamazione” anche se decaduta per il mancato, tardivo, insufficiente versamento di una delle rate del relativo precedente piano di pagamento.

I carichi affidati dalle casse/enti previdenziali di diritto privato rientrano nella Rottamazione quater solo se l’ente, entro il 31 gennaio 2023, ha provveduto a:

  • adottare uno specifico provvedimento;
  • trasmetterlo, sempre entro la stessa data, ad Agenzia delle entrate – Riscossione;
  • pubblicarlo sul proprio sito internet”.

Debiti esclusi dalla rottamazione, il Fisco aziona le ganasce fiscali sulle auto di chi non paga

Entro il 30 settembre l’Agenzia delle entrate – Riscossione ha inviato ai soggetti interessati apposita comunicazione delle somme dovute, contenente la risposta di accoglimento o eventuale diniego della domanda di adesione.

Tali tempistiche slittano al 31 dicembre 2023 per i soggetti che hanno residenza o sede legale nei Comuni che sono stati colpiti dagli alluvioni di maggio, ovvero Emilia – Romagna, Marche e Toscana.

Nel caso in cui alcuni o tutti i carichi contenuti nella domanda di adesione non rientrino nell’ambito della Definizione agevolata (debiti esclusi dalla rottamazione), ecco che bisogna stare attenti. Questo perché il Fisco è pronto ad agire. Diversi i preavvisi di fermo amministrativo su veicoli già notificati. I soggetti interessati hanno solo trenta giorni di tempo per pagare e mettersi in regola. In caso contrario, trascorso tale lasso temporale, dovranno fare i conti con il blocco alla circolazione dei propri veicoli.

Una volta iscritto il fermo, infatti, l’auto non può circolare pena una sanzione che va da 1.988 euro fino ad arrivare a 7.953 euro. Si ricorda comunque che sono impignorabili i veicoli indispensabili per l’esercizio del proprio lavoro. Così come quelli adibiti al trasporto di persone diversamente abili a cui le autorità competenti rilasciano apposito contrassegno. Se si tratta di beni pignorabili, invece, l’unico modo per bloccare il fermo amministrativo consiste nell’effettuare il pagamento in unica soluzione oppure a rate.