Il reddito di cittadinanza è terminato già per i beneficiari che lo hanno preso per 7 mesi nel 2023. Si tratta di famiglie prive di persone over 60, minori o invalidi. I cosiddetti occupabili, ovvero soggetti tra i 18 ed i 59 anni di età compiuti. Conta l’età quindi, ma anche la composizione del nucleo familiare per la cessazione dopo 7 mesi del reddito di cittadinanza. Perché per famiglie con all’interno soggetti “fragili” come quelli prima citati, il reddito di cittadinanza verrà erogato fino alla sua naturale scadenza del 31 dicembre 2023.

Per chi invece lo ha perso dopo soli 7 mesi, adesso è il momento di passare alla nuova misura già in vigore. Parliamo del Supporto Formazione e Lavoro, perché l’assegno di inclusione inizierà a gennaio 2024. Ma come funziona questa nuova misura e chi potrà sfruttarla è un argomento di grande importanza.

“Salve, sono Renato, beneficiario con mia moglie del reddito di cittadinanza fino a settembre. Abbiamo preso l’ultima ricarica qualche giorno fa e volevamo capire adesso cosa dobbiamo fare con il Supporto Formazione e Lavoro. Cosa andremo a percepire noi due, entrambi con 45 anni di età e senza figli?”

Dal Reddito di Cittadinanza al Supporto Formazione e Lavoro, ecco cosa fare e cosa cambia

La platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza è stata suddivisa in due. Da una parte soggetti con età compresa tra i 18 ed i 59 anni, dall’altra parte over 60, minori e invalidi. Una distinzione basata anche sulla composizione del nucleo familiare. Tutela maggiore per i soggetti fragili o per chi, anche tra i 18 ed i 59 anni di età, vive con soggetti fragili. Parliamo sempre di invalidi, anziani e minori. Perché una famiglia composta esclusivamente da maggiorenni sotto i 60 anni di età adesso si trova senza sussidio e con la necessità di chiedere la nuova misura. Famiglie composte da soggetti maggiorenni sotto i 60 anni di età, ma al cui interno ci sono anche un minorenne piuttosto che un over 60 o un invalido, vengono tutelate con il reddito di cittadinanza fino a fine anno e con l’assegno di inclusione dopo.

La nuova misura per i cosiddetti occupabili ed attivabili

Il Supporto Formazione e Lavoro è una misura diversa dal reddito di cittadinanza. Partiamo dagli importi. Infatti il reddito di cittadinanza concede 500 euro di sostegno reddituale al mese, aumentato in base alla scala di equivalenza, in base al numero dei componenti il nucleo familiare. La nuova misura invece offre 350 euro al mese a ciascun soggetto collocabile al lavoro nel nucleo familiare beneficiario. Inoltre il reddito di cittadinanza durava 18 mesi rinnovabile di ulteriori 18 mesi per volta dopo una pausa di un mese. Il Supporto Formazione e Lavoro invece dura 12 mesi e basta. L’ISEE resta strumento da considerare, perché per il reddito di cittadinanza non andava superata la soglia di 9.360 euro, mentre per il Supporto Formazione e Lavoro non bisogna superare 6.000 euro.

Due misure completamente diverse, chi dice il contrario mente

Inoltre, per prendere il Supporto Formazione e Lavoro bisogna andare prima al collocamento a sottoscrivere i patti di lavoro e l’adesione ad eventuali corsi di formazione e riqualificazione professionale. Con il reddito di cittadinanza, prima si prendeva il sussidio e poi si restava in attesa di convocazioni ai centri per l’impiego. Chi dice che la misura è simile al reddito di cittadinanza segue il trend dei detrattori del governo. Le due misure oggettivamente sono diverse. Ed anche se ci saranno famiglie che andranno a prendere di più, c’è da considerare la durata del sussidio che ne riduce di molto il beneficio. Oltretutto, con l’obbligo anche solo di partecipare a corsi di formazione, servizi di accompagnamento al lavoro, programmi di formazione, servizio civile e lavori socialmente utili, appare difficile che si riesca a percepire questo nuovo strumento lavorando come invece accadeva a chi, percependo un reddito basso, prendeva il reddito di cittadinanza per importi inferiori a 350 euro come qualcuno sostiene.

Naturalmente si tratta di chi dice che con la nuova misura il governo ha migliorato la situazione a molti. Con riferimento a chi prendeva il reddito di cittadinanza con importi inferiori a 350 euro al mese.