Nell’evolversi del panorama fiscale e amministrativo italiano, un cambiamento significativo sta per modificare il modo in cui cittadini e imprese versano imposte, tasse, sanzioni e multe: l’addio definitivo al modello di pagamento F23 a favore dell’F24 e l’integrazione con il sistema PagoPA.

Questa transizione, parte del Piano integrato di attività e organizzazione (PIAO) approvato dal Comitato di gestione dell’Agenzia delle Entrate, segnerà un passo avanti verso la digitalizzazione e la semplificazione dei processi di pagamento, offrendo una maggiore flessibilità e possibilità di compensazione precedentemente non disponibili.

La stretta collaborazione con il Dipartimento per la trasformazione digitale e l’introduzione di normative specifiche, come l’articolo 3-bis del dl 73/2022 e l’articolo 18 del d.lgs. 1/2024, sono la base su cui si fonda detta evoluzione, mirando a rendere il sistema fiscale più accessibile e meno oneroso per i contribuenti.

Cosa si paga oggi con il Modello F24

Nella maggior parte dei casi, le imposte, le tasse, le relative sanzioni e interessi sono pagati dai contribuenti all’erario mediante il Modello F24.

Esiste ancora l’altro modello di pagamento denominato F23. Il Modello F23 è utilizzato, oggi, per il versamento di alcune tipologie residuali di imposte, tasse e sanzioni, come:

  • canoni per concessioni demaniali;
  • sanzioni inflitte da autorità giudiziarie e amministrative (ad esempio, multe e contravvenzioni).

Chi, dunque, oggi deve versare una multa per violazione del codice stradale non può farlo con il Modello F24, ma son il Modello F23 o con bollettino di c/c allegato al verbale di constatazione dell’infrazione commessa.

Pagare una multa con Modello F24: i vantaggi

Come noto, il Modello F24, a differenza del Modello F23, offre la possibilità di compensare i debiti con crediti disponibili. Chi deve pagare un debito IRPEF ed ha un credito IVA può effettuare la compensazione nel Modello F24 della partita.

La possibilità di compensazione, invece, è preclusa nel Modello F23. Chi deve pagare una multa di 100 euro ed ha un credito IRPEF di 100 euro, non può utilizzare quest’ultimo per pagare la multa facendo la compensazione. Ciò in quanto la multa per violazione del codice stradale non si può pagare con F24 ma va pagata con F23.

Ebbene, molto presto questa preclusione resterà un ricordo. Infatti, come anticipato in premessa, il PIAO prevede, tra i prossimi obiettivi, la transizione dal Modello F23 al Modello F24 per il pagamento di quei tributi e quelle multe/contravvenzioni prima escluse da quest’ultimo modello di versamento.
Ciò si tradurrà, quindi, anche nella possibilità di compensazione prima preclusa. Pagare una multa con F24 significherà anche possibilità di farlo utilizzando in compensazione eventuali crediti disponibili.

Questa progressiva dismissione dell’F23 e l’espansione dell’uso dell’F24, insieme all’integrazione con PagoPA, testimoniano certamente l’impegno verso un sistema fiscale più snello e funzionale. E in linea con le esigenze di modernizzazione e semplificazione amministrativa.

Riassumendo…

  • oggi le multe si devono pagare con Modello F23 o bollettino di c/c allegato al verbale di contestazione
  • nel Modello F23 non si possono fare compensazioni
  • presto anche le multe sui potranno pagare con Modello F24, in cui, invece è ammessa la compensazione con crediti d’imposta disponibili.