Arriva la bolletta della luce. Le voci di costo sono tutte aumentate. L’unica che resta invariata è quella riferita al canone RAI. L’importo addebitato è 9 euro (se la fatturazione è mensile) oppure 18 euro (se la fatturazione è trimestrale).

La spesa annua per la tassa sulla televisione è di 90 euro annui. Bisogna pagarla anche se la Rai non la si guarda mai o non si accende la Tv. Si può non pagare solo nel caso in cui in nessuna casa del nucleo familiare è presente un apparecchio televisivo.

In questo caso, infatti, inviando all’Agenzia Entrate la dichiarazione sostitutiva di non detenzione si evita che il tributo finisca in bolletta.

L’addebito in fattura, ricordiamo, è stato introdotto dal 2016, quando lo Stato ha deciso di abbandonare il bollettino di c/c per riscuote la tassa introducendo, invece, la presunzione secondo cui chi è intestatario di utenza elettrica domestica residenziale si considera in automatico anche possessore di televisore.

Cosa dice la politica del Canone Rai

Oggi, siamo in piena campagna elettorale per il voto del 25 settembre 2022 per l’elezione del nuovo parlamento e nessun leader politico pone, nel proprio programma elettorale, la questione del canone. Nessuno parla di riduzione dell’importo.

L’unica proposta fatta è quella del passato. Risale a quando Beppe Grillo decise di uscire dal mondo della comicità per mettersi in politica, dando vita al Movimento 5 Stelle. All’epoca la proposta era quella di un canone RAI annuo a 30 euro.

Ma nulla si è fatto.

Dall’altro lato c’è poi l’amministratore Rai, Carlo Fuortes, che più volte, invece, ha sottolineato come la tassa sul televisore in Italia sia tra quelle più basse in Europa. In alcuni paesi del nostro continente si arriva a pagare anche 300 euro l’anno.

Il miracolo della riduzione del canone non è impossibile. Bisogna solo trovare un punto d’incontro tra le casse Rai e quelle dello Stato.

In altre parole bisogna trovare i fondi per la copertura della riduzione in modo tale che la Rai non risenta della riduzione.

Ritorno al bollettino di c/c/, quale rischio per gli italiani

C’è poi da risolvere la questione riguardante la modalità di riscossione. La Commissione Europea ha più volte ammonito l’Italia, ritenendo che l’addebito del canone RAI in bolletta sia contro il principio di trasparenza verso gli utenti. Dunque, l’invito è quello di scorporare la tassa dalla fattura della luce.

Questo significa che, con molta probabilità, il nuovo governo che si andrà a formare dopo il 25 settembre 2022, sarà chiamato a decidere la cosa.

La strada percorribile potrebbe essere il ritorno al bollettino di c/c. Ciò però significherebbe anche che gli italiani poi dovranno pagare il canone RAI in unica soluzione e non potranno, quindi, godere come adesso, della rateizzazione in bolletta.