Il prezzo delle bollette non accenna a diminuire. Anzi, secondo le previsioni, potrebbero anche aumentare nei prossimi mesi. Tanto che, le misure antinflazione varate con i decreti Aiuti e Aiuti bis, ad oggi, iniziano a non essere più sufficienti. E così, il governo sta studiando le prossime misure che dovranno essere presto emanate in favore delle famiglie e delle piccole imprese in difficoltà economica proprio a causa dell’impennata dei prezzi. Le proposte, in tal senso, arrivano anche da sindacati e figure politiche.

Soltanto qualche giorno fa, vi avevamo parlato della proposta del sindacato di Polizia Siulp, la cui idea è quella di togliere dalla bolletta elettrica la quota relativa al canone RAI, almeno per tutta la durata di questa emergenza.

In questi giorni, invece, si sta tornando a parlare di una vecchia ricetta della cosiddetta “Agenda Grillo”, che prevede un abbassamento del canone RAI a 30 euro annui ma, in questo caso, i cittadini potrebbero fruire di un unico canale. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Canone Rai fuori dalla bolletta in anticipo per frenare l’impennata dei prezzi delle bollette

Il canone RAI, ad oggi, è pari a 90 euro l’anno e il pagamento avviene mediante addebito sulle bollette elettriche in dieci rate mensili da 9 euro ciascuna, da gennaio a ottobre.

Come ormai sappiamo, il governo si è impegnato nei confronti dell’Unione Europea, all’interno del cosiddetto Piano nazionale di ripresa e resilienza, a eliminarlo il canone rai dalle bollette elettriche. Questo perché la tassa sulla tv pubblica rappresenta un vero onere improprio, cioè non riferibile al consumo effettivo di energia elettrica.

A causa dell’impennata dei prezzi dell’energia, che sta mettendo in ginocchio i risparmi di famiglie e imprese, si ritorna a parlare della possibilità o necessità di abbassare il prezzo del tassa televisiva, e quindi del costo della bolletta, almeno fino alla fine di questa emergenza.

Ed è così che, tra le tante ricette volute da vari organi politici e non solo, si risente parlare di una vecchia proposta di Beppe Grillo. Quest’ultima prevedeva il taglio del prezzo del canone rai a 30 euro l’anno ma, in questo caso, i cittadini potrebbero fruire di un solo canale RAI.

Si tratta, è bene ribadirlo, di una misura certamente non praticabile, come, in realtà, appaiono di difficile applicazione gran parte delle proposte che in questi giorni si stanno susseguendo. Proposte spesso formulate da soggetti non istituzionali, che risultano essere quanto meno suggestive ma, soltanto in alcuni casi, di buon senso.