Dal 2 maggio prossimo, i contribuenti possono accedere al 730 precompilato 2023 (anno d’imposta 2022). Le date ufficiali sono quelle rese note dall’Agenzia Entrate con il comunicato stampa del 18 aprile 2023.

La data ultima di presentazione è stabilita al 2 ottobre 2023 (il 30 settembre è sabato). Il contribuente può decidere di accedere al precompilato personalmente (collegandosi alla pagina web dedicata dell’Agenzia Entrate stessa autenticandosi con proprie credenziali SPID, CIE o CNS. In alternativa può delegare un CAF o un professionista abilitato.

Può anche delegare per l’accesso al 730 precompilato 2023 una persona di fiducia, intendendo come tale un soggetto che non agisce nello svolgimento dell’attività professionale o imprenditoriale.

Dall’11 maggio si può inviare

Il contribuente che deciderà di utilizzare il 730 precompilato 2023 per fare la propria dichiarazione redditi riferita all’anno d’imposta 2022, avrà il vantaggio di trovarvi inseriti giù una serie di dati.

Si troveranno già precaricati ad esempio le spese detraibili e deducibili sostenute nel 2022.

Inoltre, se accetterà il modello così come predisposto dal fisco, senza fare nessuna modifica, il contribuente avrà il vantaggio sui controlli. In sostanza, non saranno effettuati i controlli documentali sugli oneri detraibili e deducibili.

La possibilità di accettare, modificare ed inviare la dichiarazione si aprirà il giorno 11 maggio 2023 (salvo proroghe).

Cosa c’è nel 730 precompilato 2023

In dettaglio, nel 730 precompilato 2023 il contribuente troverà:

  • quote di interessi passivi e relativi oneri accessori per mutui in corso;
  • premi di assicurazione sulla vita, causa morte e contro gli infortuni e premi per assicurazioni aventi per oggetto il rischio di eventi calamitosi;
  • contributi previdenziali e assistenziali;
  • contributi versati per gli addetti ai servizi domestici e all’assistenza personale o familiare, anche tramite lo strumento del Libretto Famiglia;
  • spese sanitarie e relativi rimborsi;
  • spese veterinarie;
  • spese universitarie e spese per corsi statali post diploma di Alta formazione e specializzazione artistica e musicale e relativi rimborsi;
  • contributi versati alle forme di previdenza complementare;
  • spese funebri;
  • spese relative agli interventi di recupero del patrimonio edilizio e agli interventi finalizzati al risparmio energetico;
  • spese relative ad interventi di sistemazione a verde degli immobili;
  • erogazioni liberali nei confronti delle ONLUS, delle associazioni di promozione sociale, delle fondazioni e associazioni riconosciute aventi per scopo statutario la tutela, promozione e la valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico e paesaggistico e delle fondazioni e associazioni riconosciute aventi per scopo statutario lo svolgimento o la promozione di attività di ricerca scientifica;
  • spese per la frequenza degli asili nido e relativi rimborsi;
  • spese per la frequenza scolastica e relativi rimborsi;
  • detrazioni spettanti a titolo di Bonus vacanze;
  • rimborsi erogati dalla Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI) presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per le spese sostenute per procedure di adozione o affidamento preadottivo di minori stranieri, concluse tramite Ente autorizzato;
  • oneri versati per il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione.

Ci sono anche i dati relativi alle spese da ripartire su diverse annualità desumibili dalla dichiarazione presentata dal contribuente per l’anno precedente.

Si tratta ad esempio delle spese che danno diritto al bonus ristrutturazione 50%, superbonus, bonus facciate, ecc.