Se do le dimissioni a cosa vado incontro?

La domanda è un pò sibillina poiché non specifica a quali conseguenze si riferisce. Cerchiamo quindi di fare il punto della situazione chiarendo quali sono i pro e i contro del presentare dimissioni dal proprio rapporto di lavoro.

Le dimissioni, infatti, si possono presentare per tantissimi motivi, il principale è rappresentato dalle dimissioni volontarie per accedere al pensionamento. Ma un dipendente può scegliere di dimettersi anche perché non si trova più bene in quel posto di lavoro o perché, ancora, ha trovato un lavoro più interessante o meglio retribuito.

Dimissioni, quali conseguenze?

In ogni caso è bene sapere che è un diritto del lavoratore poter presentare le proprie dimissioni rispettando, però, il periodo di preavviso dovuto al proprio datore di lavoro per non incorrere in sanzioni economiche (il periodo di preavviso da rispettare di solito è indicato nel proprio contratto collettivo nazionale di riferimento e varia in base alla qualifica ricoperta e agli anni di servizio).

Una delle poche conseguenze che un lavoratore può avere nel presentare dimissioni, se non ha un nuovo lavoro che lo aspetta, è quella di non poter percepire l’indennità di disoccupazione (a meno che non presenti dimissioni per giusta causa). La disoccupazione, infatti, spetta solo per la perdita involontaria del posto di lavoro, ovvero per licenziamento o per scadenza di contratto a tempo determinato. Presentando dimissioni, invece, si è perfettamente consapevoli di quello che si sta facendo e la perdita del lavoro non può essere considerata involontaria, proprio per questo, al termine del rapporto di lavoro, non si avrà diritto alla Naspi. Questa è l’unica conseguenza cui si va incontro presentando le dimissioni.

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