Ci sono solo tre predatori che mettono paura all’uomo medio; lo squalo mangiauomini, un branco di lupi, e il dipartimento delle tasse“, affermava Sir Charles James Lyall. Proprio le tasse finiscono spesso al centro delle polemiche, perché il loro importo pesa sulle finanze delle famiglie e delle aziende.

Allo stesso tempo le tasse ricoprono un ruolo fondamentale nella società, perché permettono allo Stato di attingere al denaro necessario per garantire i vari servizi pubblici. Un cane che si morde la corda, dove a farla da padrone è il buon senso.

È impossibile, infatti, pensare che uno Stato elargisca solamente sussidi, senza chiedere nulla in cambio ai cittadini. Lo sa bene il governo guidato da Giorgia Meloni che con la Manovra ha introdotto tre tasse piatte. Ma in cosa consistono e chi ne trae vantaggio? Ecco cosa c’è da sapere.

Cosa sono le tre tasse piatte introdotte dalla Meloni e chi ne trae vantaggio

Il governo Meloni è al lavoro per mettere a punto la nuova legge di Bilancio 2023 che dovrà essere definitivamente approvata entro la fine dell’anno in corso. Diverse le questioni al centro dell’attenzione, come ad esempio l’introduzione di tre tasse piatte.

A renderlo noto la stessa presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa di presentazione delle misure contenute nella legge di bilancio varata dal consiglio dei ministri lo scorso 21 novembre. Per l’occasione la Premier ha spiegato che tra le tre tasse piatte introdotte dal suo esecutivo si annovera quella

“sui redditi incrementali alle partite Iva che hanno una tassa piatta del 15% sul maggiore utile conseguito rispetto al triennio precedente con soglia massima 40 mila euro, il che dimostra che si tratta di una misura rivolta al ceto medio, che non favorisce i ricchi e riconosce i sacrifici di chi lavora”.

In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale

Il Consiglio dei Ministri ha inoltre approvato un aumento della flat tax a 85mila euro e introdotto la tassa piatta al 5% sui premi di produttività fino a tre mila euro, contro il 10% attualmente previsto.

Delle novità indubbiamente importanti, attraverso le quali il nuovo esecutivo intende favorire il ceto medio, anziché le persone più ricche.

Una Manovra coraggiosa che scommette sul futuro“, ha sottolineato la neo Premier. Una manovra “figlia di scelte politiche, come è giusto e normale che sia per un governo politico“, ha affermato.

Il termine ultimo per la pubblicazione del disegno di legge in Gazzetta Ufficiale, comunque, è fissato al prossimo 31 dicembre. Non si esclude pertanto la possibilità che possano essere apportate delle modifiche alla Manovra nel corso delle prossime settimane.