Se piu’ volte in questa sede abbiamo detto che Equitalia è il sicario e il mandante è lo Stato, in questi giorni di grande tensione sociale, che possono far perdere l’obiettivo centrale, ossia ridurre la pressione fiscale a cui tutti i contribuenti sono piegati, lo Stato tenta una soluzione di compromesso (vedi anche Equitalia più umana: aggio di riscossione verso la riduzione).

 

L’ipotesi del taglio dell’aggio di Equitalia

Allo studio dei tecnici di via XX Settembre, il Ministero dell’economia e delle finanze infatti, vi l’ipotesi di tagliare l’aggio di due punti, facendolo scendere dall’attuale 9 al 7%.

Ma cos’è l’aggio? Di cosa stiamo parlando? E perché il Governo è convinto che la riduzione di tale aggio, possa favorire icontribuenti?

 

Cos’è l’aggio di Equitalia?

Innanzitutto si precisa che l’aggio si identifica, insieme agli altri compensi percepiti da Equitalia spa per l’ attività di riscossione gestita dalla società per azioni in oggetto, come quella misura che in maniera non indifferente pesa sul totale delle somme che i contribuenti devono pagare, poiché può esserci  il rischio che, in caso di inadempimento totale o parziale, si possano subire gravi e pesanti procedure esecutive, dalle ipoteche, fermi, sequestri, fallimenti fiscali, pignoramenti presso terzi ecc. Ai sensi dell’articolo 17, comma 1 del decreto legislativo n. 112 del 1999, l’attività dei concessionari, ossia gli agenti della riscossione, deve essere remunerata con un aggio. Esso ha natura tributaria, poiché per il contribuente che è tenuto a pagarlo,  integra il tributo iscritto a ruolo.   
Attualmente Equitalia si fa ripagare del servizio di riscossione su ogni cartella emessa con un aggio del 9% della somma iscritta a ruolo, a cui si aggiunge il pagamento del rimborso delle spese fisse.

 

Il principio di equità del decreto salva Italia

La possibilità di ridurre l’aggio dal 9 al 7 per cento, allo studio dei tecnici ministeriali, deriva dal principio contenuto nel decreto salva Italia, ossia il principio di equità, per cui il costo della riscossione per i contribuenti non deve essere superiore a quello sostenuto fino all’entrata in vigore del decreto salva Italia ovvero fino alla sua attuazione.