È prorogato dal 15 aprile 2021 al 30 aprile 2021 il termine per la presentazione delle domande di accesso al c.d. “contributo per l’educazione musicale” istituito con il decreto Rilancio.

Ad annunciarlo è stato, qualche giorno fa, il Ministero della Cultura, spiegando altresì che la proroga si è resa necessaria al fine di “agevolare le famiglie nel reperimento della documentazione necessaria”.

Contributo musicale 2021: cos’è e chi ne ha diritto

Il contributo musicale in esame, come anticipato è previsto dal decreto Rilancio e si sostanzia in un contributo per le spese sostenute dai genitori per la frequenza delle lezioni di musica dei figli minori di anni 16 già iscritti alla data del 23 febbraio 2020 a scuole di musica iscritte nei relativi registri regionali o per la frequenza di cori, bande e scuole di musica riconosciuti da una pubblica amministrazione.

Il beneficio è pari a 200 euro per beneficiario e spetta a condizione che il nucleo familiare abbia un valore ISEE in corso di validità non superiore a 30.000 euro (il valore ISEE da prendere a riferimento è quello rilevante dal Modello ISEE in corso di validità nel 2021, ossia quello che scade il 31 dicembre 2021).

Dove fare domanda per il contributo musicale 2021

Premesso che il beneficio musicale può essere richiesto per una sola volta da ciascun nucleo familiare, a condizione che la spesa sia effettuata con versamento bancario o postale o mediante altri sistemi di pagamento diversi dal contante, la finestra temporale per la presentazione delle richieste si è aperta il 15 marzo 2021 e avrebbe dovuto chiudersi il 15 aprile 2021.

Ora, invece, si hanno 15 giorni in più, visto lo slittamento della chiusura al 30 aprile 2021. La richiesta, ricordiamo, è da inviarsi, a pena di esclusione, tramite la specifica applicazione informatica disponibile sul sito internet http://www.beniculturali.it e della Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali seguendo le relative istruzioni formulate dal sistema informatico.

Nella domanda, tra l’altro occorre indicare anche l’IBAN relativo al c/c intestato al richiedente o cointestato, sul quale si intende ricevere l’accredito dell’importo spettante.

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