Degli 1,95 miliardi di euro stanziati per l’anno 2020 dal nuovo decreto Ristori-ter, circa 1,45 miliardi di euro sono destinati a compensare le attività economiche che operano nelle Regioni che passano a una fascia di rischio più alta (c.d. regioni “rosse”).

Tra le misure contenute nel decreto Ristori-ter vi rientra l’inclusione, tra i soggetti beneficiari del contributo a fondo perduto di cui al decreto Ristori bis (decreto-legge n. 149 del 2020), delle attività di calzature al dettaglio operanti nelle suddette zone rosse del nostro Paese.

Si tratta del codice Ateco 47.72.10.

Attualmente, ricordiamo che, le zone qualificate come rosse a fronte dell’emergenza Covid-19 sono: Calabria, Campania, Lombardia, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Valle d’Aosta.

Contributo fondo perduto Ristori bis: beneficiari e termini di domanda

Il contributo a fondo perduto “Ristori-bis”, è quello in favore degli operatori dei settori economici interessati dalle ulteriori misure restrittive contenute nel DPCM del 3 novembre 2020 (chiusura, riduzione dell’orario di apertura o limitazione nelle modalità di svolgimento disposte per determinate attività aventi sede nelle aree caratterizzate da uno scenario di massima gravità (c.d. regioni “rosse”).

L’importo riconosciuto è commisurato al precedente contributo a fondo perduto previsto dall’art. 25 del decreto “Rilancio”, al quale si applica un aumento percentuale stabilito per i codici Ateco previsti ed ammessi (allegato 2 al decreto Ristori-bis). L’erogazione avviene

  • con modalità automatica, se il beneficiario del contributo a fondo perduto “Ristori bis” aveva ottenuto l’accredito del contributo di cui al decreto Rilancio e che non lo ha restituito totalmente
  • oppure a seguito della presentazione telematica di apposita istanza, per i soggetti che non avevano richiesto il precedente contributo previsto dal decreto Rilancio. In questo caso la domanda va presentata entro il 15 gennaio 2021.

Il modello di domanda è quello approvato con il Provvedimento n. 358844 del 20 novembre 2020. L’Agenzia delle Entrate ha anche pubblicato sul proprio sito istituzionale la relativa Guida.

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