Quando è il momento di andare in pensione, il primo passaggio fondamentale è la ricerca di tutta la contribuzione che un lavoratore ha in suo possesso. Perché bisogna verificare se a 67 anni di età si raggiungono i 20 anni di contributi per la pensione di vecchiaia. Oppure per verificare se a 62 anni di età ci sono i 41 anni necessari per la quota 103 e così via dicendo per tutte le altre misure.

Infatti a ogni misura corrisponde una determinata carriera contributiva. Opzione donna vuole 35 anni, la pensione anticipata ordinaria ne vuole 42,10 (41,10 per le donne), l’Ape sociale 30 o 36 anni.

In genere si dice che vale la contribuzione a qualsiasi titolo versata. Quindi figurativa, da riscatto, effettiva o da versamenti volontari. In alcuni casi serve verificare a quanti anni ammonta la contribuzione effettiva. Parliamo di contribuzione versata all’AGO, ai fondi esclusivi e sostitutivi dell’AGO e così via.

Ma cosa significano tutti questi termini? Ecco una sintetica spiegazione in risposta a tanti che ci chiedono spiegazioni al riguardo.

“Salve, io ho una carriera contributiva particolare e sto per partire con i conteggi per vedere come potrò andare in pensione tra qualche anno. Ho 60 anni di età e sto calcolando tutta la mia reale contribuzione. Adesso sono un lavoratore autonomo e verso nella Gestione Separata INPS. Però ho versamenti da lavoratore dipendente nel settore privato e versamenti nel settore pubblico avendo lavorato per diverso tempo per un ente locale. Sto puntando alla pensione di vecchiaia ordinaria, anche se credo mi manchino alcuni anni. So che oltre che raggiungere 42,10 anni di versamenti, ne devo completare 35 effettivi. Ma cosa significa questa definizione? Mi spiegate che significa AGO, oppure cosa sono le forme sostitutive ed esclusive di questo AGO?”

Contributi per le pensioni anticipate e non, da dove si prendono? ecco la guida

Per andare in pensione, per esempio con le misure anticipate distaccate dai limiti anagrafici, un uomo deve raggiungere i 42 anni e 10 mesi di contributi.

Una donna invece deve raggiungere 41 anni e 10 mesi. La pensione anticipata è prevista, in base a ciò che si legge sul sito dell’INPS a:

  • iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO);
  • iscritti alla Gestione Separata INPS;
  • alle forme sostitutive dell’AGO;
  • alle forme esclusive dell’AGO.

Il problema è capire cosa sono queste forme perché spesso si fa confusione e si rischia seriamente di lasciare inutilizzati alcuni versamenti contributivi.

Ecco la guida ai versamenti nei relativi Fondi di previdenza obbligatori

Sia i 35 anni effettivi che i 41 anni di contributi vanno ricercati facendo un confronto tra diverse forme pensionistiche da chi ha avuto una carriera incostante e non continuativa in un solo fondo. In pratica, un lavoratore che ha sempre lavorato come operaio nella stessa fabbrica, avrà contributi accreditati esclusivamente nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD). Per gli altri invece occorre capire dove cercare.
Per esempio quando si parla di soggetti iscritti semplicemente all’AGO si parla di soggetti che hanno versamenti nel:

  • FPLD (Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti);
  • ART (Fondo Artigiani che riguarda tanto i titolari dell’impresa che i coadiuvanti);
  • COM (Fondo Commercianti che riguarda tanto i titolari dell’impresa che i coadiuvanti);
  • CDCM (Fondo Coltivatori diretti e Mezzadri).

Infatti nell’AGO entrano oltre al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti anche le Gestioni speciali per i lavoratori autonomi, cioè i fondi autonomi di artigiani, commercianti e imprenditori agricoli a diverso titolo. Naturalmente rientrano anche i versamenti nella cosiddetta Gestione Separata INPS.

Questo fondo è quello a cui versano soggetti che fino al 1995 (anno che ha dato i natali alla Gestione Separata), erano esclusi dalla tutela previdenziale. In questa Gestione versano obbligatoriamente i liberi professionisti senza cassa, i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e altre categorie di lavoratori escluse dagli altri Fondi.

Le forme esclusive, e sostitutive dell’AGO dove si versano contributi

Oltre all’AGO i lavoratori possono aver versato contributi in altre forme che fanno sempre capo all’Assicurazione Generale Obbligatoria. Per esempio abbiamo le forme esclusive dell’AGO che sono:

  • CTPS (Cassa Dipendenti Statali);
  • CPI (Cassa Pensioni Insegnanti);
  • CPS (Cassa Pensioni Sanitari);
  • FS (Fondo Pensioni Ferrovie delle Stato;
  • Fondo ex Ipost (Poste Italiane);
  • CPDEI (Cassa Pensioni Enti Locali);
  • CPUG (Cassa Pensioni Ufficiali Giudiziari).

Invece per quanto riguarda le forme sostitutive dell’AGO rientrano:

  • Fondo Volo (dipendenti di aziende di navigazione aerea);
  • Fondo Elettrici (Fondo previdenziale dei lavoratori dipendenti delle aziende del settore elettrico);
  • FPLSP (Gestione sport per gli sportivi professionisti);
  • Fondo telefonici (Fondo previdenziale dei lavoratori dipendenti delle aziende esercenti pubblici servizi di telefonia);
  • Fondo trasporti (Fondo previdenziale dei lavoratori delle aziende, sia pubbliche che private, che svolgono servizi di trasporto pubblico auto-filo-ferrotranviari e di navigazione sulle acque interne e lagunari);
  • FPLS (Fondo di previdenza dei lavoratori dello spettacolo);
  • Fondo dazio (Fondo previdenziale per il personale dipendente dalle ditte appaltatrici delle imposte di consumo);
  • INPDAI (Fondo per i dirigenti di aziende industriali).