Aumentano anche per quest’anno i contributi obbligatori Inps dei lavoratori agricoli. Per effetto della legge 233/1990 crescono nel 2023 gli importi che coltivatori diretti, coloni e mezzadri devono versare ogni mese all’Inps. L’Inps ha quindi provveduto ad aggiornare le retribuzioni di riferimento per chi lavora nel settore.

A specificare i nuovi importi di contributi obbligatori dei suddetti lavoratori è la circolare Inps n. 49 del 4 luglio 2023. La nota dell’istituto riguarda specificatamente la contribuzione IVS dovuta dai coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali.

In sintesi, per quest’anno gli agricoltori dovranno versare qualcosa in più rispetto al 2022 come conseguenza della variazione al rialzo del reddito giornaliero convenzionale.

I contributi Inps per gli agricoltori nel 2023

Come spiega la circolare, la contribuzione IVS dovuta dagli agricoltori iscritti al Inps è determinata applicando le aliquote di finanziamento al reddito convenzionale. Esso è individuato in base alla classificazione delle aziende nelle 4 fasce di reddito indicate nella “Tabella D” allegata alla circolare Inp di cui sopra.

Il reddito convenzionale per ciascuna fascia è determinato moltiplicando il reddito medio convenzionale giornaliero di 61,98 euro per il numero di giornate indicate nella citata “Tabella D”, in corrispondenza della fascia di reddito in cui si colloca l’azienda. Lo scorso anno l’importo era 60,26 euro. Si è, quindi, registrata una crescita del 2,85%.

Ne scaturisce che il reddito medio convenzionale di ogni lavoratore agricolo per il 2023 oscilla tra i 9.669 euro a 19.338 euro all’anno. Pertanto, le aliquote IVS da applicare ai coltivatori diretti, mezzadri, coloni e imprenditori agricoli professionali per l’anno 2023 sono pari alla misura del 24%.

I contributi addizionali

Oltre all’aliquota IVS sopra indicata, è previsto il versamento di un contributo addizionale in misura fissa pari a 0,68 euro al giorno. Esso è calcolato nel limite massimo di 156 giornate di lavoro annue per ciascuna unità attiva. Il lavoratore sarà quindi obbligato a versare anche questa cifra una volta all’anno.

Ad esso va sommato il contributo per maternità e la contribuzione dovuta all’Inail. Per il 2023, il contributo annuo degli agricoltori ai fini della copertura degli oneri derivanti dalle prestazioni di maternità non cambia. Resta fissato nella misura di 7,49 euro all’anno ed è dovuto per ciascun lavoratore iscritto alla Gestione dei coltivatori diretti, coloni e mezzadri Inps.

Anche il contributo Inail, dovuto per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali dai coltivatori diretti, coloni e mezzadri, per l’anno 2023 non cambia. Resta fissato nella misura di: 768,50 euro per la generalità degli agricoltori. Mentre scende a 532,18 per i territori montani e le zone svantaggiate.

Esonero contributi per under 40

Anche quest’anno gli agricoltori con meno di 40 anni che hanno avviato l’attività nel 2022 o nel 2023 godono dell’esonero dal versamento del 100% dei contributi per 24 mesi. L’esonero riguarda la sola quota IVS e il contributo addizionale IVS. Sono esclusi pertanto dall’agevolazione contributiva sia il contributo di maternità di 7,49€ che il contributo Inail dovuto dai coltivatori diretti e figure assimilate.

Si ricorda che il versamento dei contributi per i lavoratori agricoli deve essere fatto mediante modello F24 reperibile sul sito Inps, nel cassetto previdenziale per i lavoratori autonomi agricoli. Le date per il pagamento sono, come sempre, ogni tre mesi: il 17 luglio 2023, il 18 settembre 2023, il 16 novembre 2023 e il 16 gennaio 2024.

Riassumendo…

  • Aumentano i contributi obbligatori IVS dei lavoratori agricoli da versare all’Inps.
  • L’importo della retribuzione convenzionale passa da 60,26 a 61,98 euro al giorno.
  • Invariati per il 2023 gli importi addizionali IVS.
  • Previsto l’esonero per 24 mesi per i lavoratori agricoli under 40