Aumentano i contributi Inps per artigiani e commercianti nel 2022. Per effetto dei dati positivi sull’inflazione (+1,9%) e dell’aliquota aggiuntiva (+0,48%), aumentano gli importi da versare ogni mese all’Inps.

Crescono di conseguenza anche i minimali e i massimali contributivi. Pertanto l’importo dei contributi Inps per la gestione speciale artigiani e commercianti cresce in maniera marcata.

I contributi Inps 2022 per artigiani e commercianti

Con la circolare numero 22 del 8 febbraio 2022, l’Inps ha quindi precisato qual è l’ammontare mensile della contribuzione IVS.

L’importo per il 2022 è pari a una percentuale predeterminata in base alla retribuzione:

  • 24% per gli artigiani;
  • 24,48% per i commercianti (lo 0,48% in più serve per finanziare l’indennizzo per la cessazione definitiva dell’attività commerciale);
  • 22,80% per gli under 21 artigiani e 23,28% per gli under 21 commercianti.

Anche quest’anno continua a trovare applicazione – previa domanda dell’interessato – la riduzione del 50% dei contributi nei confronti degli autonomi con più di 65 anni di età, già titolari di pensione a carico dell’istituto.

La base imponibile

La base imponibile per calcolare i contributi da versare è costituita dal redditi d’impresa. Si tratta di tutti i redditi dichiarati ai fini Irpef e riferiti all’anno 2021, nel rispetto del minimale contributivo stabilito dalla legge 233/1990.

In via provvisoria, ai fini del pagamento della contribuzione da versare, occorre quindi fare riferimento al reddito d’impresa che si intende denunciare nel 2022. Tali versamenti costituiscono quindi un acconto, il cui saldo (sulla base del reddito definitivo 2021) dovrà essere effettuato nella primavera del 2023.

Il minimale contributivo

Come recita la circolare Inps, quest’anno, a seguito di un tasso di inflazione positivo, il minimale di reddito ai fini del calcolo della contribuzione dovuta dagli iscritti alla relativa gestione è di 16.243 euro. Pertanto, il contributo minimo, comprensivo della quota del contributo di maternità (7,44 euro), è pari a:

  • 905.76 euro per i titolari artigiani e per i collaboratori di età superiore ai 21 anni (ridotto a 3.710,84 euro per i collaboratori di età inferiore ai 21 anni);
  • 983,73 euro per i titolari commercianti e per i collaboratori di età superiore ai 21 anni (ridotto a 3.788,81 euro per i collaboratori di con meno di 21 anni).

Le aliquote – ricorda l’Inps – salgono al 25% e al 25,48% (23,80% e 24,28%, i giovani collaboratori con meno di 21 anni) rispettivamente per gli artigiani e commercianti sull’eventuale quota eccedente i 48.279,00 euro.

Tale cifra rappresenta la prima fascia di retribuzione pensionabile, fino al massimale di 80.465,00 euro per i lavoratori in possesso di contribuzione al 31.12.1995 o sino al massimale di 105.014 euro per i lavoratori non in possesso di contribuzione alla predetta data.