Il computo della pensione è uno strumento per riunire gratuitamente i contributi della gestione separata Inps, alternativo alla totalizzazione e al cumulo. Questo sistema permette dunque di ottenere un’unica prestazione pensionistica riunendo i contributi. Quali sono i requisiti per approfittarne e quali vantaggi offre ai lavoratori iscritti alla gestione separata? Nelle prossime pagine vedremo più approfonditamente quali sono i requisiti per il computo della gestione separata, a chi conviene e come si calcola l’importo dell’assegno. Contributi gestione separata: guida per la pensione
Computo pensione gestione separata: requisiti
Per poter richiedere il computo gratuito dei contributi della gestione separata Inps, riconosciuto dall’articolo 3 del Dm 282/1996 e dalla circolare Inps 108/2002, è necessario vantare almeno 15 anni di versamenti totali, di cui 5 nella gestione separata ed essere in possesso della anzianità contributiva al primo gennaio 1996.
Iscritti alla gestione separata: requisiti pensione e assegno
Gli iscritti alla gestione separata dal primo gennaio 1996, che optano per il computo, ottengono il diritto alla pensione sulla base dei requisiti di età e contributivi e con il sistema di calcolo contributivo espressamente previsti. Sono richiesti quindi 66 anni e 3 mesi e 20 anni di contributi per l’accesso alla pensione mentre la pensione anticipata è ammessa a 42 anni e 6 mesi di contributi (un anno in meno per le donne), indipendentemente dall’età anagrafica. Il calcolo dell’assegno avviene con il sistema contributivo, come anche per la totalizzazione.
Computo pensione iscritti Gestione Separata: a chi conviene
Per quali lavoratori può essere utile il computo della pensione? Pensiamo ad esempio a chi lascia dopo un periodo medio-lungo il lavoro da dipendente per iniziare un’attività in proprio o professionale e apre la partita IVA. Il computo si può applicare solo verso la gestione separata per cui non è possibile unificare i contributi nei fondi Inps.