Buongiorno,

ho 60 anni (sono nato nel 1959) ed essendo rimasto senza lavoro a maggio 2018, sono attualmente in Naspi (che terminerà a giugno del 2020 ). Secondo i calcoli del patronato ho maturato ( a maggio 2018)  37 anni e 9 mesi di contributi, però mi hanno detto che i contributi figurativi della Naspi  non concorrono al computo totale per un probabile e futuro accesso a quota 100 ( infatti questa riforma potrebbe essere la prima finestra di uscita).

Ammesso che la norma di quota 100 possa continuare ad esistere fino al 2021, è veramente accertato che i contributi figurativi non siano utilizzabili e cumulabili con quelli contributivi, per un eventuale accesso pensionistico entro il 2021 ? Quindi nel mio specifico caso, dovrei fare il versamento volontario di contributi per raggiungere almeno 38 anni ?

Nell’ipotesi in cui quota 100 venga eliminata, per coloro che, come me, non riuscissero a ricollocarsi professionalmente, quale potrebbe essere l’alternativa per non rimanere senza uno stipendio fino ai 67 anni, secondo la legge Fornero ??

Ringrazio per il contributo. Cordialità.

Contributi figurativi quota 100

Per accedere alla quota 100 sono validi tutti i contributi maturati, compresi i contributi figurativi derivanti da disoccupazione indennizzata.

Il vincolo che si ha per accedere a quota 100 è che almeno 35, dei 38 anni di contributi richiesti, devono essere maturati non tenendo conto dei contributi figurativi derivanti da malattia e disoccupazione indennizzata. Se, quindi, dei suoi contributi almeno 35 anni li raggiunge senza conteggiare i contributi figurativi della Naspi, può accedere a quota 100 al raggiungimento dei 38 anni di contributi con la consapevolezza che gli ulteriori 3 anni di contributi possono essere rappresentati anche interamente da contributi figurativi derivanti da Naspi.

Per sua comodità le riporto le normative di riferimento da presentare al patronato dove, in base a quello che mi scrivono i lettori, non sono ben aggiornati sulle leggi in vigore.

Con il Messaggio n. 1551 del 16 aprile 2019 l’INPS ha specificato che i periodi di contribuzione figurativa derivanti da indennità di disoccupazione sono utili al raggiungimento dei 38 anni di contributi necessari all’accesso alla quota 100.

Nel messaggio viene chiarito che “La contribuzione accreditata durante i periodi di percezione dell’indennità di nuova assicurazione sociale per l’impiego (NASpI) è utile per il perfezionamento del requisito contributivo dei 38 anni, ma non anche per il perfezionamento del requisito contributivo dei 35 anni utili per la pensione di anzianità. Infatti, ai fini del perfezionamento di tale ultimo requisito, non sono utili i periodi di malattia e di disoccupazione o equiparati (ad esempio, periodi di percezione dell’indennità di ASpI, di Mini-ASpI, etc.).”

Può tornare al patronato suggerendo di leggere il messaggio dell’INPS in questione per chiarire che oltre i 35 anni i contributi figurativi per Naspi possono essere utilizzati.

Se hai domande o dubbi, contattami: [email protected]
“Visto il sempre crescente numero di persone che ci scrivono vi chiediamo di avere pazienza per la risposta, risponderemo a tutti.
Non si forniscono risposte in privato.”