Aumentano i contributi da versare per colf e badanti nel 2023. Per effetto dell’aumento dell’inflazione del 8,1% lo scorso anno, sono stati rivisti al rialzo le quote a carico dei datori di lavoro per i collaboratori domestici.

A spiegare di quanto aumentano i contributi da versare per colf e badanti ai fini pensionistici è la circolare Inps n. 13 del 2 febbraio 2023. In essa sono dettagliate tutte le variazioni previdenziali ed assistenziali per i collaboratori domestici per quest’anno in conseguenza delle nuove fasce di retribuzione su cui calcolare i contributi dovuti.

Nuovi contributi pensione 2023 per colf e badanti

Dal 1 gennaio al 31 dicembre 2022 tutti gli importi sono incrementati rispetto a quanto previsto nel 2022. La circolare Inps contiene tutte le tabelle esaustive che riportano esattamente quanto bisogna versare.

I contributi, sono calcolati in modo differente rispetto alla generalità dei lavoratori dipendenti poiché sono determinati in misura convenzionale, a seconda che il collaboratore familiare presti la propria attività lavorativa con orario inferiore o superiore alle 24 ore settimanali. Se non supera le 24 ore, il contributo orario è calcolato in base alle fasce di retribuzione. Altrimenti il contributo prescinde dalla retribuzione ed è in misura fissa.

Anche le aliquote contributive sono inferiori per colf e badanti rispetto ai lavoratori dipendenti. La percentuale IVS di finanziamento della gestione è infatti pari allo 17,42% della retribuzione contro il 33% della generalità degli altri assicurati.

Considerando anche il contributo Aspi, Inail e per il fondo TFR, si sfiora il 20% della retribuzione convenzionale oraria. Dal 2013, per i soli rapporti di lavoro a tempo determinato, è previsto un contributo addizionale di finanziamento dell’Aspi, a carico del datore di lavoro, nella misura del 1,40%. 

Quando e come fare i versamenti

I versamenti Inps dei contributi per colf e badanti avvengono su base trimestrale, quindi 4 volte all’anno. La scadenza è fissata entro i primi 10 giorni del mese successivo al trimestre di riferimento.

Quindi, il 10 aprile, 10 luglio, 10 ottobre, 10 gennaio dell’anno successivo. Poiché dal 2021 non è più possibile fare versamenti tramite bollettini MAV, i datori di lavoro possono effettuare i versamenti in due modi:

  1. online tramite il portale dei pagamenti, con la modalità pagoPA, con carta di credito, carta di debito oppure conto corrente bancario;
  2. utilizzando l’avviso di pagamento pagoPA generato online tramite il portale dei pagamenti Inps all’interno della sezione lavoratori domestici.

L’aumento delle somme da versare è conseguenza dell’inflazione 2022 e dell’aumento delle retribuzioni per i collaboratori domestici appena siglato fra parti sociali e governo. Da gennaio gli stipendi sono mediamente aumentati di 100 euro al mese in più.