Il principio dell’indennità Naspi nasce per tutelare i lavoratori che perdono il lavoro involontariamente, anche per giusta causa. Analizziamo il caso specifico di un nostro lettore:

Ho comunicato all’INPS entro i 5 giorni l’inizio di un nuovo lavoro perdendo quindi la NASPI, dopo un mese non ho comunicato all’INPS il reddito presunto pensando di superarlo, ma dopo due mesi di prova l’azienda non vuole più assumermi definitivamente, faccio in tempo spiegando queste motivazioni all’INPS a riottenere i naspi? Grazie.

Se l’Inps non ha chiuso già la pratica lei è ancora in tempo, in modo da riprendere dove l’aveva lasciata. Se non fosse possibile potrebbe comunque rifare la pratica alla scadenza del rapporto di lavoro.

Contratto di lavoro a termine, si ha diritto alla Naspi

La cessazione del rapporto di lavoro a termine, viene considerato come la perdita involontaria del lavoro; viene considerato come un licenziamento.

Quindi, la Naspi spetta dopo il contratto di lavoro a termine, se il datore di lavoro non lo rinnova.

Lei in caso non riesce ad allacciarsi alla vecchia pratica, dovrà all’atto della scadenza del contratto, rifare l’iter per la domanda di disoccupazione.

Partita Iva e Naspi, limiti di reddito e tutele