Il contratto di affitto molto spesso si concretizza con un deposito cauzionale in gergo chiamato “caparra”. Un versamento di un determinato importo al momento della conclusione del contratto con la firma da parte sia del conduttore (inquilino) che del locatore (affittuario)
Nella stipula del contratto di locazione la prima regola da osservare affinché il contratto abbia validità legale a tutti gli effetti è la registrazione presso il competente ufficio delle Entrate.

Una volta stabilito tutte le condizioni relative all’affitto da entrambe le parti sia dal conduttore che del locatore si procede al versamento della “caparra”.

Di solito si tratta dell’anticipo di tre mensilità, trattenute a titolo di deposito cauzionale da parte del locatore.

Contratto di affitto: ecco cosa prevede il codice civile

Il codice civile prevede che con la cessazione del rapporto di locazione, il locatario è obbligato a restituire le somme percepite a titolo di caparra con gli interessi dovute per ogni anno di locazione all’inquilino. Il deposito cauzionale o caparra ha il compito di rassicurare e garantire il locatore dai danni probabili che si possono verificare durante la locazione da parte dell’affittuario. Oppure rassicurare il locatore nel caso in cui l’affittuario risulti nel tempo inadempiente, cioè ometta di versare la quota stabilita da contratto.

Contratto di affitto: il deposito cauzionale perché va restituito?

L’art. 11 della Legge n. 392/78, stabilisce che “il deposito cauzionale non può essere superiore a tre mensilità del canone. Esso è produttivo di interessi legali che debbono essere corrisposti al conduttore alla fine di ogni anno”. La legge prevede che il locatore (proprietario dell’immobile) trattenga il deposito cauzionale più gli interessi come corrispettivo dovuto a titolo di danno da parte dell’inquilino. Inoltre, prevede che l’inquilino ha 5 anni di tempo dalla conclusione del contratto di locazione per richiedere la restituzione della caparra con i relativi interessi.

Contratto di affitto: ecco cosa ha deciso la Cassazione 

La quinta sezione civile della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 16969 del’11 agosto 2016 ha emanato un provvedimento che stabilisce che è legittimo “L’obbligo del locatore di un immobile urbano di corrispondere al conduttore gli interessi legali” sulla caparra versata al momento della stipula del contratto. Gli interessi non solo sono soggetti a tassazione ma devono essere corrisposti per legge secondo quanto recita l’art. 11 della legge n. 392/78.

Contratto di affitto: restituzione della caparra con relativi interessi

Il codice civile prevede che la cessazione del rapporto di locazione, si concretizzi con la liberazione dell’immobile da parte dell’inquilino. Il locatario è obbligato a restituire le somme percepite a titolo di caparra con gli interessi dovute per ogni anno di locazione all’inquilino.

Gli interessi sulla cauzione sono sempre dovuti, anche nei casi in cui il contratto affermi esplicitamente il contrario.

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