Le banche, le Poste e gli intermediari  dovranno inviare alla Superanagrafe dei conti correnti la giacenza media dei conti correnti a partire dal prossimo 30 giugno.     I primi dati che saranno messi a disposizione saranno quelli relativi al 2014 e la novità è stata prevista nell’ultima Legge di Stabilità diventando operativa con il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate 73782 del 2015.    

Quali dati vanno comunicati?

Gli intermediari, le banche e le Poste dovranno comunicare all’Anagrafe Tributaria la giacenza media annua e le informazioni relative ai saldi e ai movimenti dei rapporti finanziari come previsto dal provvedimento del 25 marzo 2013.

    Le informazioni relative al 2014 dovranno essere trasmesse entro il 30 giugno 2015.    

Come si calcola la giacenza media annua?

  La giacenza media annua è la media degli importi a credito che il cliente ha mantenuto nel corso di un anno e si determina dividendo la somma delle giacenze giornaliere (saldo giornaliero) per 365 (indipendentemente dai giorni il cui il conto risulta attivo).    

A cosa serve la giacenza media annua dei conti correnti?

  L’obiettivo della raccolta delle informazioni sulla giacenza media annua è quello di fare i dovuti controlli sull’Isee per individuare coloro che approfittano delle prestazioni sociali agevolate quando in realtà non spetterebbero loro mentendo sulla propria ricchezza e dichiarando meno di quello che in realtà possiedono.    

Quali altri dati vengono comunicati?

  La comunicazione della giacenza media annua si aggiunge alla comunicazione di altri dati che negli anni precedenti erano stati già comunicati. Per i conti correnti le informazioni fornite sono essenzialmente 4:

  • saldo contabile di inizio anno
  • saldo contabile di fine anno
  • importo totale degli accrediti effettuati
  • importo totale degli addebiti nel corso dell’anno

Se il conto corrente è stato aperto o chiuso nel corso dell’anno andranno comunicati il saldo iniziale all’apertura o quello finale alla chiusura.

    In teoria il Fisco vuol essere messo a conoscenza delle informazioni relative a tutti i rapporti finanziari e delle operazioni extraconto per effettuare tutti i controlli relativi all’analisi del rischio evasione. Incrociando i dati di questo database con i dati reddituali si possono, infatti, elaborare le liste dei contribuenti che presentano maggiori anomalie per condurre approfondimenti per appurare se ci sia o meno evasione.