Le delibere IMU efficaci per l’anno 2023 che mandano nuovamente alla cassa i possessori di immobili sono già pubblicate sul portale del MEF (Ministero Economia e Finanze). È, quindi, possibile già sapere se bisognerà andare al pagamento entro il 29 febbraio 2024 per versare l’eventuale differenza tra quanto già pagato in acconto (16 giugno 2023) e 18 dicembre 2023 (saldo).

Lo ha fatto sapere, qualche giorno fa, lo stesso Ministero con apposito comunicato stampa, evidenziando come capire se la delibera presente sul portale è efficace (quindi applicabile) o non efficace (quindi, non applicabile).

IMU 2023, calcolo acconto e saldo

L’IMU (imposta municipale unica) la paga chi possiede immobili in Italia. Il possessore deve intendersi il proprietario o il titolare di altro diritto reale di godimento (usufrutto, enfiteusi, ecc.). Si paga in acconto e saldo. L’acconto IMU 2023 doveva pagarsi entro il 16 giugno 2023 e il saldo entro il 18 dicembre 2023.

Secondo le regole dettate dalla legge sull’IMU (commi 738-783 legge di bilancio 2020)

  • l’acconto IMU 2023 si doveva calcolare con le aliquote del comune deliberate nel 2022;
  • il saldo IMU 2023 andava calcolato applicando le nuove aliquote deliberate dal comune per lo stesso anno 2023. Ciò a condizione che la delibera risultasse trasmessa al MEF entro il 14 ottobre 2023 e pubblicata sul sito stesso entro il 28 ottobre 2023.

Laddove, invece, non ci fosse delibera IMU 2023 emanata dal comune, ovvero pur se emanata, non risultasse pubblicata sul MEF entro il 28 ottobre 2023, anche il saldo 2023 doveva liquidarsi con le medesime aliquote dell’acconto.

La legge di bilancio 2024 riapre i termini

Dunque, sulla base di quanto anzidetto, per il calcolo del saldo IMU 2023, la delibera comunale si poteva considerare tempestiva (e quindi efficace)

  • se trasmessa al MEF entro il 14 ottobre 2023;
  • e pubblicata sul sito del MEF stesso entro il 28 ottobre 2023.

Se rispettate entrambe le date per il calcolo saldo si dovevano utilizzare le aliquote indicate nella nuova delibera.

La legge di bilancio 2024 (commi da 72 a 74) è intervenuta modificando, per il solo anno 2023, le predette date. In sostanza la manovra stabilisce che, limitatamente all’anno d’imposta 2023, si considerano tempestive e, quindi, efficaci le delibere IMU

  • trasmesse al MEF entro il 30 novembre 2023 (invece che 14 ottobre 2023);
  • e pubblicate sul sito del MEF stesso entro il 15 gennaio 2024 (invece che 28 ottobre 2023).

Conguaglio IMU 2023, nuove delibere già disponibili

In applicazione della novità, dunque, chi ha pagato acconto e saldo IMU 2023 è chiamato a verificare se ci sono nuove delibere per le quali il comune ha rispettato i citati nuovi termini.

Se è così, il contribuente, dovrà riliquidare il tributo applicando le nuove aliquote e versare l’eventuale differenza (a conguaglio) entro il 29 febbraio 2024. Nel caso in cui invece quanto pagato in acconto più saldo è maggiore di quanto rideterminato con le nuove aliquote, questi potrà chiedere, al comune, la differenza a rimborso secondo le regole ordinarie.

In merito a tale possibile conguaglio IMU 2023, il MEF (comunicato stampa 12 gennaio 2023) ha fatto sapere che

  • le nuove delibere risultano già pubblicate;
  • e che sono contrassegnate mediante l’apposizione di una specifica nota che ne evidenzia l’efficacia o l’inefficacia per l’anno 2023.

Quindi, se “efficace”, il contribuente dovrà riliquidare l’IMU 2023 e versare l’eventuale conguaglio. Se “inefficace”, invece, nessun conguaglio sarà dovuto.

Riassumendo…

  • la legge di bilancio 2024 modifica i termini per considerare efficaci le delibere IMU 2023
  • ciò comporta la necessità per i contribuenti di verificare se è dovuto un conguaglio che dovrà essere pagato entro il 29 febbraio 2024
  • il MEF ha fatto sapere che le delibere IMU 2023 efficaci (Comunicato MEF 12 gennaio 2023) ai fini del nuovo conguaglio sono già pubblicate sul proprio portale e contrassegnate da una nota che ne evidenzia l’efficacia o l’inefficacia.