Dopo la maternità o la paternità, i genitori, anche in caso di figli adottati, possono godere del congedo parentale. Una misura molto popolare e da tempo sfruttata dai genitori. La misura è stata potenziata nel 2023 con la prima legge di Bilancio dell’attuale governo e ha subito un ulteriore potenziamento nella legge di Bilancio 2024. Adesso l’INPS, con la circolare numero 57 del 18 aprile 2024, ha spiegato come funziona il meccanismo alla luce delle novità introdotte negli ultimi due anni.

“Buongiorno, sto per diventare padre e volevo capire come io e mia moglie, entrambi lavoratori dipendenti, possiamo sfruttare il congedo parentale.

Mia moglie sfrutterà la maternità, ed io prenderò i 10 giorni di congedo obbligatorio dopo la nascita. Ma ciò che vi chiedo riguarda i 9 mesi di congedo da prendere dopo le astensioni obbligatorie. Mi sapete dire come funziona la misura, che stipendio potremmo percepire e quanti mesi effettivamente possiamo prendere sia io che mia moglie? Grazie mille per la vostra eventuale risposta.”

Congedo parentale, due mesi con stipendio quasi pieno, ecco le novità dell’INPS

Tra le misure di welfare per le famiglie, il congedo parentale per i lavoratori dipendenti gode di notevole appeal. La possibilità di assentarsi dal lavoro per godere di una retribuzione è particolarmente allettante. Rispetto al passato, la misura ha visto un netto miglioramento, sebbene limitato ai primi mesi di congedo. Originariamente, il congedo parentale era di 9 mesi, suddivisi come segue:

  • 3 mesi per la madre;
  • 3 mesi per il padre;
  • 3 mesi a scelta tra i due genitori.

Precedentemente, il congedo parentale offriva una retribuzione pari al 30% dello stipendio. Ora, i primi due sono retribuiti all’80% per il primo mese e al 60% per il secondo mese di congedo; tuttavia, solo per il 2024, anche il secondo mese sarà retribuito all’80%.

Ecco cosa dice l’INPS nella sua circolare n° 57 del 18 aprile 2024

Questa sorta di maggiorazione, come specificato dall’INPS, è applicabile ai congedi parentali sfruttati entro i primi 6 anni di vita del figlio (o 6 anni dall’ingresso in famiglia per il figlio adottivo).

Fino al 2023, per effetto della legge di Bilancio di quell’anno, l’80% era riservato solo al primo mese.

L’INPS chiarisce nella sua circolare, consultabile sul portale ufficiale dell’istituto nella sezione “INPS Comunica”, che i due mesi maggiorati sono disponibili solo per chi non ha completato il periodo di maternità o di paternità nel 2023.

In pratica, solo per chi termina la maternità o la paternità a partire dal 1° gennaio 2024 può godere di questo vantaggio. Il congedo parentale è fruibile solo dopo il termine della maternità obbligatoria o dei 10 giorni di congedo post-nascita.

Congedo da ripartire e non raddoppia se entrambi i genitori possono goderne

Il congedo parentale può estendersi fino a un massimo di 9 mesi fino a quando il figlio non compie 12 anni. Alla luce delle informazioni fornite dall’INPS, due mesi di congedo parentale nel 2024 sono sfruttabili all’80% della retribuzione, ma solo se presi entro i primi 6 anni di vita del bambino. I rimanenti sette mesi sono indennizzati al 30% della retribuzione e possono essere utilizzati fino ai 12 anni del bambino.

I congedi non sono assegnati individualmente ai genitori, ma devono essere ripartiti tra di loro. Ciò significa che anche i primi due mesi all’80% non possono essere goduti interamente da entrambi i genitori, ma devono essere condivisi. Lo stesso vale per i mesi successivi.