Per compilare un assegno senza incorrere in errori, soprattutto nel caso degli assegni postdatati o di quelli protestati, bisogna seguire alcune regole e rispettare determinati divieti.   L’assegno per essere valido deve avere degli elementi fondamentali quali:

  • la data di emissione
  • luogo di emissione
  • importo
  • beneficiario
  • firma del titolare del libretto degli assegni

  Se l’assegno è privo anche di uno solo di questi elementi potrà non essere accettato dalla banca tenuta al pagamento. Inoltre, nel caso di assegni al portatore va inserita obbligatoriamente la clausola di non trasferibilità quando le somme indicate negli importi siano superiori a 1000 euro (norma antiriciclaggio).

Vediamo, di seguito come si compila l’assegno in ogni sua parte.  

Compilare assegno: la data

Quando si compila un assegno la data che va inserita è quella del giorno di emissione nel formato giorno/mese/anno. La data presente sull’assegno indica da quale momento è possibile incassare l’importo dell’assegno anche se spesso si assiste al fenomeno di apporre all’assegno una data successiva a quella in cui è stato emesso. In questo caso si tratta di un assegno post-datato, una forma di assegno che la legge vieta di emettere.  

Importo assegno

L’importo in un assegno va indicato due volte, una volta in cifre ed una in lettere. Laddove questi due importi siano discordanti prevale la descrizione dell’importo in lettere rispetto a quella in cifre. Le banche consigliano sempre di anteporre alle cifre e alle lettere degli importi il simbolo “#” per evitare che sia modificato l’importo. Nell’importo scritto in lettere la parte relativa alle cifre intere andrà scritta in lettere mentre la parte decimale in cifre, le due parti saranno separate da una /. Ad esempio per scrivere in cifre l’importo 10,45 euro si procederà un questo modo: dieci/45.  

Beneficiario assegno

Il nome del beneficiario dell’assegno va indicato in lettere chiare per stabilire chi potrà essere ad incassare l’importo indicato.

Dietro ogni assegno sarà presente la clausola di non trasferibilità, non è più possibile, infatti, “girare” l’assegno nella parte posteriore per permettere ad una terza persona di incassarlo.  

Firma sull’assegno

L’assegno deve essere firmato dal titolare del libretto degli assegni poichè la firma ha valensa di mandato di pagamento che la banca dovrà eseguire.