Due delle prestazioni assistenziali più comuni erogate dall’INPS sono senza dubbio l’Assegno Sociale e la NASPI, partendo da presupposti differenti: l’una è rivolta a soggetti a basso reddito senza diritto alla pensione, l’altra a disoccupati che hanno perso involontariamente il lavoro. Esaminiamo queste due prestazioni dal punto di vista della loro tassazione nelle dichiarazioni dei redditi, per comprendere come si possono recuperare le detrazioni sul 730 anche per i titolari di queste prestazioni.

“Salve, sono un titolare di Assegno Sociale dal 2020.

Da gennaio ho iniziato a ricevere 534 euro al mese, mentre fino al 31 dicembre dell’anno precedente ricevevo 503 euro. Nel 2023, ho affrontato molte spese mediche per analisi ed esami a pagamento, e ho una fattura del dentista da 1.500 euro, tutti pagamenti effettuati tramite POS con la mia carta prepagata. Il mio CAF sostiene però che non posso recuperare nulla perché, per noi titolari di Assegno Sociale, non spetta alcun rimborso. Come posso fare per non perdere il rimborso?”

“Buongiorno, sono un disoccupato che percepisce la NASPI da diversi mesi. L’INPS ha confermato il mio diritto fino alla mensilità di maggio. Ora però mi chiedo come potrò recuperare le mie spese mediche e gli interessi sul mutuo, dal momento che, non percependo più la NASPI, non potrò ottenere il rimborso insieme al mese di disoccupazione. Lo scorso anno il rimborso mi è stato liquidato dal mio datore di lavoro, perché ho lavorato fino ad agosto. Perdo i rimborsi?”

Assegno sociale in sintesi, ecco di cosa si tratta

L’Assegno Sociale, precedentemente noto come pensione sociale, è una prestazione economica di natura assistenziale fornita dall’INPS a soggetti che soddisfano determinati requisiti di reddito. I criteri includono:

  • almeno 67 anni di età;
  • limiti di reddito specifici da non superare;
  • cittadinanza italiana o titolo equipollente;
  • 10 anni di residenza legale e continua in Italia.

Data la sua natura assistenziale e il focus su soggetti a basso reddito, le detrazioni non sono applicabili.

La NASPI in sintesi, ecco come funziona l’indennità per disoccupati

La NASPI, ovvero la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, è un’indennità per disoccupati che hanno perso il lavoro involontariamente, calcolata sulla base delle settimane lavorative degli ultimi 4 anni e pari al 75% dello stipendio medio. Questa prestazione assistenziale permette il recupero delle detrazioni.

Con NASPI o Assegno Sociale bisogna presentare la dichiarazione dei redditi?

Entrambe le prestazioni, essendo assistenziali e erogate dall’INPS, seguono regole specifiche in materia di tassazione. L’Assegno Sociale, esente da IRPEF, non obbliga i suoi titolari alla presentazione della dichiarazione dei redditi, a meno che non si possiedano altri redditi imponibili, precludendo la possibilità di recuperare detrazioni per spese mediche e altre spese detraibili.

Detrazioni 730, come funzionano?

Le detrazioni IRPEF consentono di abbattere l’imposta dovuta, recuperando una parte delle spese sostenute per specifiche voci, come spese mediche, con strumenti di pagamento tracciabili. Tuttavia, chi percepisce solo l’Assegno Sociale non può beneficiare di queste detrazioni per la mancanza di imposta dovuta.

Come recuperare le detrazioni nel 730 per chi prende NASPI e Assegno Sociale

A differenza dell’Assegno Sociale, la NASPI permette il recupero delle detrazioni per le tasse versate sulla prestazione. Chi è nel periodo di percezione della NASPI può presentare la dichiarazione dei redditi per recuperare le detrazioni spettanti, anche in assenza di altri redditi, assicurandosi eventuali rimborsi direttamente dall’Agenzia delle Entrate.