Con legge di bilancio 2018 è stato introdotto il cosiddetto “Bonus Trasporti”, che permette di portare in detrazione i costi inerenti gli abbonamenti per il trasporto pubblico.

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Bonus trasporti 2019: come funziona

Questa norma permette di portare in detrazione il 19% dei costi sostenuti per gli abbonamenti di trasporto pubblico.
Una nuova detrazione senz’altro accolta positivamente dai contribuenti, ma che porta ad un risparmio fiscale decisamente basso. Il bonus è concesso per un limite di spesa di 250 euro per nucleo familiare.

Dunque una detrazione massima di soli 47,50 euro (19 % di 250 euro) all’anno.
Il bonus non è consentito per i ticket giornalieri o per i trasporti con pagamenti orari.
Ai fini della detrazione viene preso in considerazione il principio di cassa e non la competenza del costo. Questo significa, ad esempio, che la detrazione di un abbonamento metro annuale, per il periodo compreso tra il 1 dicembre 2018 e 1 dicembre 2019, è interamente a beneficio dell’anno d’imposta 2018.

Come dichiarare i costi di trasporto pubblico e 730 integrativo

Queste spese non compaiono nella dichiarazione precompilata, in quanto le aziende di trasporto pubblico locale non sono obbligate alla comunicazione dei dati all’Agenzia Delle Entrate.
Per poter usufruire dell’agevolazione, è necessario indicarle nel modello 730, nel dettaglio, vanno inserite nel Quadro E del modello 730/2019 (rigo E8/E10, codice 40).
Attenzione, in caso di mancata dichiarazione è possibile presentare, tramite CAF, entro il 25 ottobre, il 730 integrativo.
Ovviamente, bisogna tener conto del fatto che, in molti casi, per quanto sopra detto, essendo questa agevolazione particolarmente esigua, potrebbe risultare maggiormente conveniente rinunciare alla detrazione ed evitare ulteriori costi per l’invio dell’integrativa.