In attesa di conoscere da quando, anche le partite IVA in regime forfettario avranno obbligo di emettere fattura elettronica, vediamo come non farsi trovare impreparati all’appuntamento.

In premessa, ricordiamo che, l’Italia aveva chiesto all’Europa la possibilità di estendere l’obbligo di fatturazione elettronica fino al 2024 e di allargare tale obbligo anche ai contribuenti forfettari che, fino ad oggi, ne sono esonerati (tranne il caso di fattura da emettere verso la Pubblica Amministrazione).

Obbligo di fattura elettronica per i forfettari: da quando?

Per le partite IVA in regime forfettario (ed in regime di vantaggio) la fattura elettronica non è mai stata resa obbligatoria (cosa, invece, diversa per le altre partite IVA, per le quali l’obbligo di e-fattura è in essere dal 1° gennaio 2019).

Dietro la richiesta all’Europa, del nostro Paese, dell’autorizzazione ad estendere l’obbligo anche per questi regimi minori, è arrivato l’ok con decisione n. 2021/2251 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale UE del 17 dicembre 2021.

Ora dovrà essere una norma ad hoc emanata dall’Italia per recepire nel nostro ordinamento tale novità. Norma che ad oggi non è ancora arrivata. Ne consegue che fino ad allora i contribuenti forfettari e di vantaggio possono ritenersi ancora esonerati e, quindi, continuare ad emettere fattura in formato cartaceo.

Cosa fare per prepararsi

Nel frattempo è meglio prepararsi all’appuntamento e capire come organizzarsi. In primis, il consiglio è quello di iniziare a familiarizzare con la procedura di emissione di una fattura elettronica. E’ possibile, ad esempio, cominciare già ad informarsi su quelli che sono i migliori software gestionali (o gestori) presenti sul mercato che permettono l’elaborazione, l’emissione e la gestione dell’e-fattura.

A questo proposito, ricordiamo anche che l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione per la generalità delle partire IVA un servizio (gratuito) per predisporre, trasmettere, consultare e conservare le fatture elettroniche. Il portale è accessibile, dal sito dell’Agenzia stessa, ai singoli utenti mediante delle credenziali personali SPID, CIE (carta identità elettronica) o CNS (carta nazionale servizi).

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