Se l’obbligo di fatturazione elettronica in capo ai contribuente forfettari non è stato inserito frettolosamente all’interno della Legge di bilancio 2022, c’è da ringraziare quanto previsto dallo statuto del contribuente.

Ecco cosa prevede e quali sono i termini più ragionevoli a partire dai quali l’obbligo entrerà effettivamente in vigore.

L’obbligo di fatturazione elettronica per il regime forfettario

Ora che l’Unione Europea ha autorizzato l’Italia ad estendere l’obbligo di fattura elettronica anche in capo ai contribuenti in regime forfettario, l’attesa è rivolta verso l’adozione di una norma nazionale che metta nero su bianco tale obbligo.

 Infatti, non è sufficiente l’autorizzazione UE, l’Italia dovrà adottare una norma ad hoc con la quale far cadere l’esonero dalla fattura elettronica previsto per i contribuenti in regime forfettario. L’obbligo riguarderà anche i contribuenti nel c.d. regime di vantaggio.

In tal modo, lo Stato avrà un’arma in più per combattere l’evasione fiscale. Almeno sulla carta.

Dunque anche per tali contribuenti, tutte le fatture emesse dovranno essere in formato elettronico tramite Sistema di Interscambio, S.d.I. Ciò vale sia nei rapporti B2B sia in quelli B2C, ossia verso i consumatori finali. Se i consumatori finali richiedono la fattura in luogo del documento commerciale, questa dovrà essere elettronica in transito dallo S.d.I.

Con l’obbligo di Fattura elettronica anche per i forfettari,  cade il vecchio regime premiale ma ne entra in gioco uno più conveniente.

Infatti si ricorda che i contribuenti forfettari che avevano un fatturato annuo costituito esclusivamente da fatture elettroniche, fino allo scorso anno beneficiavano di uno specifico regime premiale.

Infatti, il termine di decadenza per la notificazione degli avvisi di accertamento, ex art.43 del DPR 600/3, era ridotto di 1 anno ossia da 5 a 4 anni.

Lo statuto del contribuente e le tutele in caso di nuovi adempimenti fiscali

L’effettiva entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica, potrebbe essere influenzata dalle previsioni del c.

d. statuto del contribuente.

Infatti, l’art. 3 della Legge 212/2000, c.d. statuto del contribuente, dispone che:

le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno dalla data della loro entrata in vigore o dell’adozione dei provvedimenti di attuazione in esse espressamente previste.

Da qui, è probabile che l’obbligo sia messo nero su bianco nei primi mesi del 2022 con effetti passati almeno 60 giorni.

Non è escluso che per tutto il 2022, i contribuenti potranno scegliere tra fattura elettronica o cartacea.

Ad ogni modo, vedremo come si evolverà la situazione.

Noi di Investire Oggi vi terremo aggiornati.