Non esiste una risposta definitiva sul valore delle azioni. Una dozzina di esperti arriverebbe a una dozzina di conclusioni diverse. E dopo pochissimo tempo ognuno cambierebbe il proprio giudizio, se avesse la possibilità di riconsiderarlo, perché alcune condizioni sono cambiate“, affermava Gerald M. Loeb. Niente d’altronde è immutabile.

Anzi, tante sono le cose che cambiano, così come gli eventi che influenzano la nostra vita. Lo sanno bene i percettori del reddito di cittadinanza che a breve dovranno dire addio al sussidio in questione.

Al suo posto delle nuove misure volte a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro e allo stesso tempo e garantire un valido sostegno alle famiglie economicamente più disagiate. Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Come ottenere la PAL appena termina il reddito di cittadinanza

Stando a quanto previsto dalla Legge di bilancio, il reddito di cittadinanza sarà erogato nel corso del 2023, per un periodo pari a massimo sette mesi, ai cosiddetti occupabili. Ovvero i soggetti in grado di lavorare, purché in famiglia non vi siano disabili, anziani e minorenni. In quest’ultimo caso percepiranno il sussidio per tutto l’anno in corso, salvo poi dovervi dire addio a partire da gennaio 2024.

Un cambiamento indubbiamente importante, in seguito al quale si assisterà all’introduzione di nuove misure. Entrando nei dettagli, come previsto dal decreto Lavoro, verranno messi a disposizione la Garanzia d’inclusione, Gil, la Garanzia per l’attivazione lavorativa, Gal, e la Prestazione di accompagnamento al lavoro. Ovvero Pal, Gil e Gal faranno il loro debutto nel 2024, mentre la Pal già nell’anno in corso.

Quest’ultima si presenta come una misura provvisoria che potrà essere richiesta entro la fine dell’anno da coloro che perderanno il Reddito di cittadinanza allo scattare del settimo mese di percezione. Per poter beneficiare di tale misura è necessario presentare la documentazione fornita dal Centro per l’impiego che attesti l’avvenuta sottoscrizione del Patto per il lavoro.

La misura di Politica Attiva

Ma non solo, i soggetti interessati dovranno essere inseriti in una misura di politica attiva. Tra questi si annoverano un corso di formazione oppure lavori socialmente utili. A differenza del reddito di cittadinanza, inoltre, la Prestazione di accompagnamento al lavoro sarà riconosciuta al singolo soggetto e non all’intero nucleo famigliare. Per quanto concerne l’importo, invece, dovrebbe essere pari a 350 euro per ogni soggetto occupabile della famiglia.

Il riconoscimento di tale misura non avverrà in automatico. I soggetti interessati e aventi diritto, infatti, dovranno provvedere a presentare apposita richiesta nei trenta giorni che precedono la fine dell’erogazione del reddito di cittadinanza. Le modalità di richiesta verranno comunque indicate in un secondo momento. Non resta quindi che attendere il decreto ufficiale e vedere quali misure prenderanno effettivamente il posto del reddito di cittadinanza.