Possedere un’auto immatricolata negli ultimi sei mesi di cilindrata superiore a 1,6 cc immatricolata per la prima volta da due anni fa perdere il diritto al reddito di cittadinanza. Per auto usate e non di lusso invece il problema non si pone perché la normativa sul reddito di cittadinanza ha evidentemente confermato che non si tratti di bene di lusso. E’ ammesso anche potenzialmente l’acquisto di una macchina a km zero perché il limite riguarda solo la prima immatricolazione.

Oggi, in molti casi, possedere una macchina di famiglia è senza dubbio molto importante, se non indispensabile. Molti lettori però ci hanno scritto per capire se, una volta che è stato riconosciuto il reddito di cittadinanza, è possibile comprare una macchina utilizzando in parte proprio i soldi del sussidio. Il dubbio riguarda chiaramente auto usate altrimenti si violerebbe il paletto dell’immatricolazione recente. Supponiamo che una famiglia sprovvista di automobile sia titolare del rdc. Se durante i mesi di erogazione del sussidio trova un’offerta per l’acquisto di una macchina usata può procedere a comprarla senza che questo comprometta il diritto al reddito di cittadinanza?

Come pagare un’auto con il reddito di cittadinanza: che cosa sapere

In linea di massima non ci sono regole che vietano questa possibilità. Il problema riguarda piuttosto come pagarla qualora si intenda utilizzare, in tutto o in parte, i soldi del sussidio. Tra gli acquisti vietati con la carta del RdC ci sono leasing e finanziarie. Non si può quindi comprare una macchina a rate utilizzando la carta. Sappiamo bene che c’è un limite mensile al prelievo di contanti e che il reddito di cittadinanza non può essere messo da parte accumulando la cifra necessaria altrimenti si rischia la decurtazione. L’idea del rdc infatti è quella di sostentamento per le spese quotidiane non di risparmio.

Chi ha già una macchina in famiglia può comprarne un’altra usata o perde il reddito di cittadinanza?

Il quadro si complica se nel nucleo familiare è già presente una macchina ad uso dei componenti.

In linea di massima non ci sono regole scritte che vietano che un altro soggetto se ne intesti un’altra che rispetti i requisiti. Tuttavia non si deve sforare la soglia del patrimonio mobiliare. Quest’ultima, come riporta il sito del gov dedicato al reddito di cittadinanza, è fissata in “non superiore a 6.000 euro per il single, incrementato in base al numero dei componenti della famiglia (fino a 10.000 euro), alla presenza di più figli (1.000 euro in più per ogni figlio oltre il secondo) o di componenti con disabilità (5.000 euro in più per ogni componente con disabilità e euro 7.500 per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza)“.

Come non è vietata in senso assoluto una seconda casa di proprietà (a patto di non superare il tetto del patrimonio immobiliare in Italia e all’estero, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro) sarebbe da intendere la possibilità di un’automobile.