“La disperazione è una contabile. Vuol far tornare i conti. Niente le sfugge. Addiziona tutto. Non molla neppure i centesimi. Rimprovera a Dio i fulmini e i colpi di spillo. Vuole sapere come regolarsi con il destino. Ragiona, pesa e calcola”, affermava Victor Hugo. Far tornare i conti, d’altronde, è una pratica che accomuna diversi ambiti della nostra esistenza. Ne è una chiara dimostrazione la gestione dei risparmi, che vede ogni famiglia prestare particolare attenzione alle varie entrate e uscite di denaro.

Quest’ultimo, d’altronde, si rivela necessario per acquistare i vari beni e servizi di nostro gradimento e per questo motivo è fondamentale evitare inutili sprechi. Sempre per lo stesso motivo è bene sapere se e quando si ha diritto ad ottenere qualche entrata in più, magari attraverso uno dei tanti sussidi messi in campo dal Governo. Tra questi si annovera il reddito di cittadinanza, di cui si può richiedere, in determinati casi, il ricalcolo. Ecco come e quando.

Come e quando chiedere il ricalcolo del reddito di cittadinanza se spetta di più

A proposito del ricalcolo del reddito di cittadinanza, una nostra lettrice ha chiesto: “Buonasera, attualmente percepisco naspi + reddito di cittadinanza. Poiché la naspi mi verrà riconosciuta solo fino ad aprile 2023, quando mi suggerite di recarmi al Caf per ricalcolare il reddito di cittadinanza che attualmente percepisco poiché sono sola con un bambino di 7 mesi, in affitto e non lavoro?”. 

Ebbene, a tal proposito bisogna innanzitutto ricordare che la Naspi e il reddito di cittadinanza sono cumulabili. In tal caso il beneficiario della disoccupazione Naspi deve inviare, entro trenta giorni dalla domanda del sussidio targato Movimento 5 Stelle, il modello Rdc com ridotto. Quest’ultimo presenta il reddito presunto, compreso l’importo percepito grazie alla Naspi. Allo stesso modo chi percepisce il reddito di cittadinanza può presentare, dopo alcune mensilità, domanda per la Naspi.

In tal caso si deve inviare il modello Rdc com esteso.

Sempre soffermandosi su queste due misure erogate dall’Inps, e in risposta alla nostra lettrice, è bene sapere che a partire dal 30 giugno 2019, ovvero dall’entrata in vigore del nuovo modello Isee corrente, i percettori del reddito di cittadinanza possono presentare, appunto, un Isee corrente al termine della disoccupazione Naspi.

In questo modo l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale otterrà automaticamente i nuovi valori Isee e provvederà a ricalcolare, entro sessanta giorni, il nuovo importo del reddito di cittadinanza. Quest’ultimo, visto il venir meno della Naspi, sarà ovviamente più alto rispetto a quanto erogato dall’Inps fino al momento in cui si percepiva l’indennità di disoccupazione.