Andare in pensione con Quota 102 non è sempre la scelta migliore. Per molti lavoratori potrebbe valere la pena attendere qualche anno ancora e uscire con i requisiti ordinari.

Come noto, quota 102 consente a chi ha 64 anni di età e matura almeno 38 anni di contributi durante il 2022. Opzione che vale solo fino a fine anno, poi terminerà in automatico.

In pensione a 64 anni con Quota 102, conviene?

Secondo le simulazioni di calcolo che girano, andare in pensione con quota 102 potrebbe non essere conveniente.

Motivo per cui molti lavoratori non faranno domanda quest’anno. E già sono pochi gli aventi diritto.

Stando ai calcoli, solo i nati nel 1958 e con 38 anni di contributi traggono pieno vantaggio con quota 102. Chi è nato dopo non raggiunge l’età anagrafica nel 2022. Mentre chi è nato prima si trova a un passo dalla pensione ordinaria a 67 anni, quindi aspetta.

Insomma, conviene fare bene alcuni calcoli prima di valutare se andare in pensione con quota 102 conviene oppure no. La domanda che a questo punto ci si pone è: lavorare ancora un po’ oppure andarsene e prendere la pensione?

Quanto costa anticipare l’uscita

La regola da tenere ben presente è che più si ritarda la pensione, maggiore è la rendita. Detto questo, facciamo due conti e vediamo quanto si perde ad anticipare l’uscita di 3 anni per i nati nel 1958.

Prendiamo un lavoratore che ha accumulato per 38 anni un montante contributivo di 200 mila euro e va in pensione a 64 anni con il sistema di calcolo misto. Per semplicità teniamo ferma la quota pensione derivante dal calcolo retributivo per i contributi versati prima del 1996.

A conti fatti, il coefficiente di trasformazione che è applicato sul monte contributivo per 64 anni di età è pari al 5,06%. Ne consegue una pensione di poco più di 10.000 euro. Se lo stesso lavoratore decidesse di posticipare l’uscita di 3 anni per andare in pensione con i requisiti previsti per la vecchiaia, otterrebbe una pensione di circa 11.000 euro.

Il 10% in più.

Andare in pensione con Quota 102, quindi, significa, nel caso limite di un lavoratore classe 1958, a rinunciare a circa 85 euro al mese in più. Ovviamente se il lavoratore in questione è classe 1957 subirebbe una penalizzazione inferiore. E così via per coloro che sono nati nel 1956.