Andare in pensione utilizzando la contribuzione figurativa è una cosa che riguarda la stragrande maggioranza dei lavoratori. È rarissimo trovare lavoratori che non hanno periodi scoperti da contribuzione effettiva ma coperti da quella che viene definita contribuzione figurativa. Una contribuzione che nove volte su dieci è valida sia al calcolo che al diritto alla pensione. Va detto però che molti di questi periodi vanno riscattati o quantomeno richiamati per essere utilizzati per la propria pensione. 

Gentile esperto, sto verificando la possibilità di andare in pensione con il massimo dei contributi e quindi con 42 anni e 10 mesi di contributi versati.

Ho provveduto a scaricare l’estratto conto dei contributi dall’INPS ed ho notato che ho qualche periodo che credevo coperto e che invece non è riportato sul documento. Per esempio mi manca il periodo del servizio militare. In alcuni casi invece di fianco a dei periodi di disoccupazione, ma non solo, ho dei codici, richiamati con il numero 3 e con il numero 5. E non capisco di cosa si tratta. Nelle note dell’estratto conto in alcuni casi c’è scritto che sono periodi da verificare ed in altri che sono periodi non utili alla prestazione. Mi potete spiegare cosa sono questi codici e cosa posso fare per capire bene se anche la contribuzione figurativa versata Il mio nome è utile per la mia attenzione?” 

Il militare è utile alla pensione, ma bisogna informare l’INPS

La contribuzione figurativa è davvero un argomento delicato da affrontare e va fatto in maniera approfondita dal momento che si tratta di quella contribuzione che per molti lavoratori rappresenta una parte di carriera assolutamente necessaria per poter raggiungere la tanto agognata pensione. E probabilmente il caso del nostro lettore è proprio uno di questi dal momento che è così attento a questo genere di contribuzione. Un tipico esempio di contribuzione figurativa utile sia al calcolo che al diritto della prestazione è proprio quello che è il nostro lettore indica come uno di quei periodiche a lui mancano nell’estratto conto.

Il servizio militare da diritto ad un anno di contributi versati in più, ma per riportarlo sull’estratto conto dei contributi INPS va di fatto riscattato. Una procedura che non prevede oneri a carico del diretto interessato, ma soltanto adempimenti burocratici.  

Come farsi accreditare l’anno del militare 

Infatti serve richiedere il foglio matricolare al proprio distretto di appartenenza. Bisogna chiederlo al distretto ed inviarlo all’INPS. In modo tale da consentire all’Istituto di provvedere all’inserimento di quell’anno di servizio militare nell’estratto conto. Se non c’è la possibilità di utilizzare questa via, cioè quella del foglio matricolare si può utilizzare una via alternativa che è quella dell’autocertificazione. Bisogna autocertificare a propria responsabilità, il periodo svolto durante il servizio militare, eventualmente il corpo e la città dove è stato svolto questo servizio militare e qualsiasi altra informazione che permette all’INPS di verificare autonomamente se ciò che ha dichiarato Il diretto interessato corrisponde a vero. 

Disoccupazione INPS e contribuzione figurativa per la pensione

Un’altra tipica contribuzione figurativa è quella relativa alla disoccupazione INPS. In pratica tutti i periodi di non lavoro coperti dall’indennità per disoccupati dell’INPS ha un suo lato figurativo. Significa che ogni mese di disoccupazione incassata equivale a un mese di contribuzione versata dall’INPS a nome del diretto interessato. In questo caso nessun adempimento è a carico del lavoratore perché tutto avviene in perfetto automatismo. Infatti, in alcuni casi i contributi da disoccupazione non valgono per centrare il requisito minimo per la contribuzione effettiva prevista, per esempio per la quota 41 per i precoci o per la pensione anticipata ordinaria. In altri termini questa contribuzione non vale per completare i 35 anni di contribuzione effettiva che servono per queste due misure.

 

La guida all’estratto conto dei contributi INPS, cosa sono i codici 3, 4 e 5 nelle note

Per quanto riguarda i codici di cui parla il nostro lettore, rappresentano quelle che per l’INPS sono le note. Ogni periodo di contribuzione può essere sottolineato dall’INPS come valido o meno per poter accedere alla quiescenza. Per esempio, se nelle note in riferimento ad un determinato periodo di contributi c’è il numero 5, significa che la contribuzione relativa proprio a quel periodo è soggetta a verifica da parte dell’Istituto. Probabilmente si tratta di contribuzione insufficiente per considerare valido ai fini contributivi l’intero periodo riportato. Per quanto riguarda invece il numero 3, sempre nelle note dell’estratto conto dei contributi, si tratta di contributi che non sono utili alla pensione di anzianità. Per quanto concerne il numero 4 invece, si tratta di periodi sui quali l’INPS ha già provveduto al controllo e che sono stati ridotti al numero massimo fruibile per quel determinato periodo.