“Che potrà mai essere il senso di forza di un Nerone, o la furia distruttiva di un Gengis Khan, o l’onnipotenza del Giudizio Universale in confronto con l’esaltante soddisfazione di un cancelliere della divisione per la coscrizione militare dell’ufficio giudiziario distrettuale, il quale, a causa della mancata ottemperanza a un preavviso di presentazione a scopo di computo della tassazione militare, condanna qualcuno a pagare una multa di due corone!“, affermava Karl Kraus.

L’immaginario comune, effettivamente, vede l’agente di riscossione come una persona che senza scrupoli pretende di ottenere dei soldi dal contribuente di turno.

Nella realtà dei fatti, però, non è proprio così. Questo perché, generalmente, si tratta di importi richiesti in seguito al mancato adempimento ai propri doveri da parte del cittadino stesso. Al fine di evitare spiacevoli inconvenienti, pertanto, è fondamentale prestare attenzione ai vari aspetti burocratici come, ad esempio, la procedura da seguire nel caso in cui si decida di chiudere la partita Iva. Ecco come fare.

Se chiudi la partita Iva attenzione alla procedura per non rischiare sanzioni salate

Chiudere la partita Iva è una procedura abbastanza semplice e in genere gratuita. È necessario, però, seguire tutte le operazioni in modo corretto onde evitare di dover pagare pesanti sanzioni. Entrando nei dettagli è bene sapere che se si tratta di una partita Iva intestata a una persona fisica si deve seguire una sola procedura, sia che si tratti di un’attività con regime ordinario o regime forfettario e dei minimi. Come si evince dal sito dell’Agenzia delle Entrate, infatti:

“In caso di variazione di uno degli elementi indicati nella dichiarazione di inizio attività o se si deve chiudere la partita Iva, è necessario compilare lo stesso modello AA9/12 e presentarlo ad un qualsiasi ufficio entro 30 giorni dalla data di variazione/cessazione dell’attività con le stesse modalità previste per l’inizio attività. Nei modelli deve essere indicato il codice dell’attività economica”.

Bisogna prestare attenzione solamente al fatto che la partita Iva sia iscritta o meno al Registro delle imprese.

Se iscritta bisogna utilizzare il software ComUnica per trasmettere gli adempimenti inerenti la Camera di commercio, l’Agenzia delle Entrate, Inail e Inps. In tal caso, inoltre, si deve pagare una marca da bollo dall’importo pari a 16 euro da allegare ai documenti che vanno presentati all’Agenzia delle Entrate. Se l’attività non è iscritta al Registro delle imprese, i soggetti interessati possono usare il modello AA9/11 e non si deve pagare nulla.

In ogni caso è fondamentale provvedere alla chiusura della partita Iva entro trenta giorni dalla cessazione dell’attività. Nel caso in cui non si rispettino tali tempistiche, l’Agenzia delle Entrate può provvedere alla chiusura d’ufficio. Ma non solo, in tal caso si rischia anche una sanzione pari a 516 euro. Importo ridotto a 172 euro se il pagamento viene effettuato entra trenta giorni.