Con la mini riforma delle pensioni 2024 sono comparsi sulla scena nuovi esodati. Termine che stava a indicare in passato tutti quei lavoratori che erano rimasti tagliati fuori dal pensionamento prima della manovra Monti-Fornero del 2012. Sostanzialmente lavoratori che, non sono potuti andare in pensione, pur avendo maturato il diritto e lasciato il lavoro, perché all’ultimo momento il governo cambiò le regole.

Ebbene, qualcosa di simile è avvenuto anche quest’anno, anche se in maniera un tantino diversa e meno devastante. Quanto meno il diritto alla pensione non è stato toccato, semmai è la misura dell’assegno che ne risente dal 2024.

Si tratta in particolare di medici, infermieri e dipendenti degli enti locali, oltre a insegnanti di asilo e scuole elementari parificate e agli ufficiali giudiziari.

I nuovi esodati 2024

Tutti quei lavoratori, quindi, che in passato hanno versato contributi nella Cpdel (cassa per le pensioni degli enti locali), nella Cps (cassa per le pensioni dei sanitari), nella Cpi (cassa per le pensioni agli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate) e Cpug (cassa per le pensioni degli ufficiali giudiziari). Casse confluite poi nell’Inpdap e successivamente nell’Inps. Alcuni di questi sono, per motivi diversi, diventati da lavoratori pubblici a privati. E dopo il prepensionamento avranno la pensione tagliata.

Più nel dettaglio, i nuovi esodati delle pensioni 2024 sono i lavoratori che hanno lasciato il lavoro pubblico per passare al settore privato, prima del 2012, e che hanno beneficiato di un prepensionamento con uscita anticipata a partire dai 56 anni di età. Questi lavoratori, in base alla legge di bilancio 2024, hanno visto ridotta la quota retributiva della loro pensione, in quanto la manovra ha eliminato il metodo di calcolo più vantaggioso che avevano finora rispetto agli altri lavoratori.

L’entità del taglio varia a seconda dell’anzianità contributiva e della retribuzione percepita in servizio. In media, si tratta di un taglio del 20%.

I nuovi esodati sono stimati in circa 732.300 persone.

I tagli alle pensioni

Il governo ha giustificato la misura con la necessità di ridurre il deficit pensionistico. Ma le organizzazioni sindacali hanno denunciato che si tratta di una scelta ingiusta che colpisce lavoratori che hanno già versato contributi per molti anni. Ecco alcuni esempi di come si concretizza il taglio della pensione per i nuovi esodati:

  • un lavoratore che ha iniziato a lavorare nel 1983 e ha una retribuzione lorda di 30.000 euro, vedrà la sua pensione ridotta di 927 euro all’anno;
  • un lavoratore che ha iniziato a lavorare nel 1994 e ha una retribuzione lorda di 50.000 euro, vedrà la sua pensione ridotta di 10.296 euro all’anno.

Questi tagli si ripercuoteranno negativamente sulla qualità della vita di queste persone col rischio che per i dipendenti pubblici la pensione diventerà un sogno. Salvaguardate solo le pensioni di coloro che, pur essendo stati assicurati presso le casse di cui sopra, andranno da quest’anno in pensione coi requisiti di vecchiaia. Cioè a 67 anni di età. Tutte le altre forme di prepensionamento produrranno penalizzazioni.

Per i soli medici e personale sanitario, invece, la penalizzazione si riduce a 1/36 esimo della pensione per ogni mese in cui si posticipa il pensionamento dalla maturazione del diritto a uscire prima. Con neutralizzazione dell’impatto negativo dopo 3 anni.

Riassumendo…

  • In arrivo una nuova ondata di esodati con la riforma delle pensioni 2024.
  • Sono più di 700 mila i lavoratori a rischio taglio della pensione da quest’anno.
  • La riforma prevede forti penalizzazioni per chi lascia in anticipo il lavoro.